Oltre 17mila donazioni in poco più di due settimane nei supermercati Coop.fi per la campagna “Sosteniamo la ricerca oggi per restare vicini domani” per sostenere la ricerca sulle terapie per curare il Covid-19, basata sugli anticorpi monoclonali, svolta dal team del Prof. Rino Rappuoli nei laboratori senesi della Fondazione Toscana Life Sciences.
Mentre prosegue la raccolta fondi (la campagna si chiude il prossimo 6 gennaio) il gruppo dei ricercatori sta lavorando intensamente per trovare l’antidoto alla malattia che ha paralizzato il mondo e ucciso molte persone in tutto il pianeta. Un team di giovani ricercatori, dai 23 ai 45 anni, in prevalenza donne, eterogeneo come formazione e molto dinamico.
“Quando si parla di ricerca in Italia si tende a sottovalutarne il valore intrinseco nel nostro Paese, mentre è importante farlo risaltare perché le competenze ci sono, la formazione c’è, le nostre Università sono eccellenti. Ci sono tante situazioni che possono essere migliorate ma il fatto che noi siamo qui in Italia a portare avanti un progetto di tale rilevanza dimostra che le possibilità ci sono”. Ad affermarlo è Claudia Sala, Responsabile e ricercatrice senior del Mad Lab.
“Investire in ricerca è anche un modo per investire nel futuro del nostro Paese. Questo anticorpo lo abbiamo isolato dai pazienti che hanno affrontato la malattia Covid 19, ma la chiave di volta di questo progetto è consistita nel riprodurre quell’anticorpo in vitro.Quando siamo arrivati a dimostrare che lo potevamo costruire noi in vitro senza avere più bisogno di andare a prenderlo dai pazienti c’è stato un grosso sospiro di sollievo perché voleva dire che avevamo raggiunto un obiettivo importante”, prosegue la ricercatrice.
“Investire oggi affinché il Paese cresca in futuro è fondamentale. Cerchiamo di non ripetere l’errore che è stato fatto fino ad ora in cui la ricerca scientifica è stata trascurata”, conclude la dott.ssa Sala.
Ma cos’è l’anticorpo monoclonale?
“E’ una proteina, una sostanza che viene costruita dal nostro organismo in risposta ad infezioni che possono essere di natura batterica oppure virale. Quindi tutte le volte che c’è un ‘invasore’ il nostro corpo reagisce e produce delle ‘armi di difesa’ che si chiamano anticorpi. Ciò che vogliamo fare con questi anticorpi monoclonali è un farmaco, una terapia per quelle persone che hanno già contratto il Covid 19 e che quindi hanno bisogno di essere protette da effetti collaterali anche gravi che potrebbero sopraggiungere. Questi anticorpi potrebbero servire anche come mezzo preventivo, ovvero potrebbero costituire una sorta di scudo, una barriera in quelle persone sane a rischio di contrarre l’infezione. Ad esempio pensiamo ai medici, infermieri, agli operatori di pulizia che per professione sono maggiormente esposti a questo rischio”, spiega la dott.ssa Sala.