Breve Trama
Nella metà del ‘700 in Sicilia imperversa la peste e le due protagoniste del libro Agata e Annuzza si allontanano dalle loro città (Palermo e Messina) per rifugiarsi in campagna, ma continuano a restare in contatto scrivendosi delle lettere.
Le due donne sono legate da un’amicizia profonda sin dall’infanzia. La sorte ha voluto farle innamorare dello stesso uomo: Girolamo. Agata lo ha sposato e ha fatto con lui una bambina, mentre Annuzza può goderne come amante. La gelosia però non abita le lettere che le due si scambiano per quasi un anno, si rifugiano invece nei ricordi dell’infanzia, nella quale l’armonia non le ha mai abbandonate.
Cresciute sotto lo sguardo di suor Mendola, che prendendo i voti aveva in qualche modo cercato di emanciparsi da una cultura che voleva le donne solo mogli e procreatrici, le due bambine imparano a condividere tutto e ora, adulte, non si lasciano separare dai sentimenti per un uomo bellissimo, ma che non merita la fine della loro amicizia. L’amicizia è meglio dell’amore.
La citazione degna di nota
[…] ma io credo che l’amore possa essere un dovere, né che si possa imprigionare una persona con la catena, per quanto robusta […] (pag. 93)
Le nostre riflessioni
Abbiamo letto “Trio” molto velocemente, alcune di noi lettrici lo ha apprezzato, ma molte lo hanno trovato deludente, piatto e poco coinvolgente. Coloro a cui è piaciuto lo hanno definito “un romanzo femminista” e hanno apprezzato la solidità del rapporto che lega Agata e Annuzza, così libere nel condividere un uomo, solidali e sicure di se stesse. Altre, invece, hanno trovato questa gestione del triangolo amoroso poco credibile e l’amicizia tra le due protagoniste, un continuo rifugiarsi nel passato che non considera le esperienze dell’età adulta. Girolamo è un personaggio poco delineato, quasi amorfo, dal testo emerge solo la sua dipendenza dalla madre e un atteggiamento bulimico nelle relazioni con le donne.
Dal punto di vista stilistico la scelta della forma epistolare è impegnativa e non risulta abbastanza efficace nel coinvolgere i lettori. La peste resta solo sullo sfondo del libro, se ne fanno solo pochi accenni, mentre secondo noi si è trattato di un momento storico importante e meritava maggiore attenzione. L’accenno all’epidemia ci è sembrata quasi una trovata editoriale per rendere il libro “più appetibile” ai lettori in tempo di Coronavirus. Infine, abbiamo avuto l’impressione che ci sia stato una sorta di decadimento della scrittura della Maraini rispetto alle sue opere precedenti che molte di noi hanno amato.
Lo consigliamo a...
Ad un pubblico maschile, ai nostri mariti. Anche se tra i romanzi di Dacia Maraini non consiglieremmo questo, visto che nel complesso non ci è piaciuto molto.
Le parole chiave del libro
Triangolo amoroso
solidarietà femminile
amicizia profonda
assenza
uomo a metà