Aperta il 24 luglio, si è chiusa lunedì 20 settembre la raccolta fondi Salviamo la Porta d’Europa lanciata da Unicoop Firenze per sostenere le spese di restauro dell’opera dell’artista della Transavanguardia Mimmo Paladino inaugurata a Lampedusa nel 2008 e oggi segnata dal vento e dalle intemperie del mare. Traguardo raggiunto e superato con 37.115 euro di donazioni.
La Porta d’Europa, monumento all’accoglienza che ricorda anche i tanti migranti morti e dispersi nel Mediterraneo mentre facevano rotta verso la piccola isola siciliana alla ricerca di un futuro migliore, si trova nel punto più a sud d’Europa. La necessità di provvedere ad un intervento di restauro è stata segnalata da Pietro Bartolo, medico di Lampedusa ed europarlamentare, e subito accolta dalla cooperativa Unicoop Firenze.
Il crowdfunding si è articolato sui consueti due canali: online, con la possibilità di donare su eppela, e offline, con le donazioni alle casse dei Coop.Fi, in contanti o in punti della Carta Socio.
Online sono stati raccolti 31.015 euro, in parte da singoli cittadini, in parte da alcuni grandi donatori, come Oranfrizer, Fondazione Noi Toscana di Legacoop Toscana, associazioni del Comune di Scandicci, Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, associazioni del Comune di Campi Bisenzio. Alle casse invece soci e clienti hanno donato complessivamente 3.050 euro che vengono raddoppiati da Unicoop Firenze per un importo totale di 6.100 euro. In tutto la raccolta ammonta a oltre 37.000 euro, per la precisione 37.115.
L’intervento di restauro
Già nei prossimi giorni inizieranno gli interventi di restauro della Porta, che consistono in: pulitura generale di tutta l’opera, sostituzione delle parti metalliche degradate dal tempo, incollaggio delle scaglie di ceramica, stuccatura e consolidamento della struttura.
“Siamo felici, ma non stupiti, dell’esito della raccolta Salviamo la Porta d’Europa – fanno sapere da Unicoop Firenze – la grande partecipazione all’iniziativa e il successo delle donazioni rispecchiano l’attenzione per i diritti umani e per gli ultimi, che è un tratto caratteristico dei nostri soci e clienti. Avremmo potuto finanziare il restauro come cooperativa, ma abbiamo preferito coinvolgere le persone, accendendo i riflettori sui temi dell’uguaglianza e dell’accoglienza. Un grande grazie a tutti quanti hanno contribuito”.
“Sono molto contento perché abbiamo raggiunto la cifra necessaria al restauro della Porta d’Europa, che non è solo un’opera d’arte di Mimmo Paladino, ma anche un simbolo che dobbiamo preservare e custodire perché rappresenta la storia di Lampedusa e di chi arriva dall’altra parte del Mediterraneo. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito, anche con una piccola somma, animati dai valori che ci accomunano, primi fra tutti l’accoglienza e la solidarietà” afferma Pietro Bartolo, medico di Lampedusa ed europarlamentare.
La Porta d’Europa
“Porta di Lampedusa – Porta d’Europa” di Mimmo Paladino è l’opera dedicata alla memoria dei migranti che hanno perso la vita in mare, che fu promossa nel 2008 da Associazione Amani e Arnoldo Mosca Mondadori. Il monumento di quasi cinque metri di altezza e di tre metri di larghezza, realizzato in ceramica refrattaria e ferro zincato, si ispira alla drammatica vicenda delle migliaia di migranti che, affrontando incredibili avversità, tentano – troppo spesso invano – di raggiungere l’Europa alla disperata ricerca di un destino migliore.
La porta è un simbolo universale, che incarna il messaggio di una città e di una comunità, quella di Lampedusa, che accoglie e non resiste. Ma la porta segna anche il punto di accesso all’Europa, come tratto culturale che ci caratterizza e civiltà basata sui valori fondanti di solidarietà, accoglienza, uguaglianza e rispetto dei diritti di tutti gli uomini.