Ansia e stress sono normali sotto le feste ma si possono superare
Se la notte delle streghe non fosse trascorsa ormai da tempo, verrebbe da pensare che qualche spiritoso folletto sia rimasto annidato da qualche parte, deciso a scompigliare azioni e pensieri di milioni di persone pronte a festeggiare la ricorrenza più dolce e piena d’amore: il Natale. Nei giorni che precedono la Vigilia, stress e stati ansiosi sembrano dilagare ed esseri umani tutto sommato razionali si trovano a compiere atti che mai si sarebbero immaginati.
Ansia da prestazione
A mettere ko la salute mentale dei più è la solita, maledetta, ansia da prestazione, ovvero il desiderio di apparire al meglio con parenti e amici, offrendo regali azzeccati, mostrando case immacolate e addobbi strepitosi.
«A Natale c’è il desiderio di essere perfetti – spiega Silvia Comandi, psicologa e psicoterapeuta specialista in psicologia clinica – vogliamo apparire al top, presentare un buon pranzo, fare dei bei regali. In fondo siamo un po’ schiavi delle nostre tradizioni e non rispettarle ci fa sentire in colpa. Il più delle volte, poi, condividi il tempo con persone che vedi una volta all’anno e con cui non hai niente in comune, il che scatena l’ansia da prestazione».
Parenti e malinconia
No, diciamocelo, il Natale per gli adulti spesso non è un buon periodo. I bambini sono in vacanza, la coppia mette a nudo tutti gli stress e la recita della felicità di fronte ai parenti può essere un macigno da digerire.
«Il Natale ha vari volti: un po’ ricorda l’infanzia, poi c’è la malinconia per chi non c’è più, magari sei single e la magia del Natale non supplisce la mancanza di un sentimento vero» spiega la dottoressa Comandi. Che fare allora?
«Il problema è che siamo portati a fare i bilanci e tendiamo sempre a svalutarci. Bisognerebbe invece gratificarci un po’, vivendo le feste svincolandosi dal senso di colpa del voler seguire le tradizioni a tutti i costi. A volte è bello anche creare tradizioni proprie che si adeguino al nostro stile di vita».
In che modo? «Non considerare i sentimenti è sbagliato; bisogna riflettere piuttosto sul fatto che non è il Natale a farli scaturire ma la visione che noi abbiamo di quel momento. Il Christmas Blues, la tristezza che prende a Natale, non va combattuta fingendo di essere felici, ma condividendo il nostro disagio in quel posto che si chiama famiglia».
Rebus regali
Spesso lo stress nasce anche dal fatto che vogliamo fare regali favolosi e realizzare tutto all’ultimo istante. «Sarebbe bene riuscire a organizzarsi prima, utilizzando magari l’ora di pausa pranzo. Fra l’altro muoversi in anticipo permette anche di risparmiare. Oppure delegare a qualcun altro. Può essere una soluzione realizzare anche dei doni fatti a mano, che esprimono molto di noi e del nostro affetto».
E se all’ultimo momento si è colti da una crisi? «Niente panico. Ci chiudiamo in una stanza, ci guardiamo allo specchio e ci diciamo quello che vorremmo dire a noi stessi, guardandoci con benevolenza senza giudicarci. Ricordiamoci sempre che dobbiamo innanzitutto esserci grati. Dopo usciamo pronti ad affrontare gli altri. Come? O dicendo semplicemente “ho dei problemi, cercherò di superarli, oggi cerchiamo di divertirci”, oppure, sapendo quale è la verità, indossando per quel giorno una maschera. Volere e volersi bene, in fondo, rimane la ricetta più vera».