15 febbraio 2020. Lokossa, Benin, Dipartimento di Mono. Il primo gruppo di dipendenti di Unicoop Firenze è arrivato nella cittadina con i volontari del Movimento Shalom per dare una mano ai giovani del luogo nell’ultimazione dei lavori del panificio pizzeria che sarà inaugurato la prossima estate. Sono rimasti subito colpiti dai colori, i visi sorridenti della gente, nonostante le estreme condizioni di povertà e le difficoltà che devono affrontare quotidianamente.
I lavori del panificio sono partiti nel 2018 grazie al sostegno della Fondazione Il Cuore si scioglie onlus. Il pane e la pizza che saranno prodotti serviranno a garantire l’autosufficienza all’orfanotrofio che accoglie 40 bambini, oltre a favorire lo sviluppo della comunità locale attraverso il lavoro e l’autonomia.
18 febbraio 2019 – Il forno, che all’inizio ha fatto un po’ di capricci, ora funziona. I “nostri” non si sono persi d’animo, lo hanno smontato per cercare di capire dove fosse il problema, hanno preso contatto con la ditta fornitrice in Italia e chiamato un tecnico del luogo. Così, dopo una visita al mercato a comprare le farine ed il lievito, si sono messi al lavoro. Gioco di squadra, scambio di saperi per un buon impasto, lavoro di braccia… ed ecco la prima sfornata di pane! E dopo il pane, arriva la pizza! Ed un selfie di gruppo.
19 febbraio, Lokossa – Nel pomeriggio è stato organizzato un laboratorio per insegnare ai giovani che gestiranno il panificio pizzeria i segreti per fare una buona pizza. E domani proveranno a far assaggiare il pane alla gente del posto.
24 febbraio 2020 – Una giornata di grande lavoro per tutti per sfornare le 300 baguette ordinate da un commerciante della zona. L’ordine è arrivato all’improvviso ma non ha scoraggiato il gruppo anche perché è il segno di un ottimo inizio! Alle baguette ha fatto seguito la vendita dei primi 35 pani.
Diario dal Benin
Terminata la preparazione dei cartelloni pubblicitari e preparati i libri contabili per segnare le entrate e le uscite.
Insomma, è stata una giornata gioiosa per tutti, piena di buone notizie, tra queste anche anche il ritorno dell’acqua negli alloggi non disponibile per qualche giorno.
26 febbraio 2020 – Atterrato stamattina in Italia il primo gruppo dei dipendenti di ritorno da Lokossa che si sono passati il “testimone” con il secondo gruppo, già al lavoro per proseguire l’ultimazione dei lavori.
Qui riportiamo le riflessioni di Matteo, uno dei tre dipendenti in Benin, con i colleghi Marco e Francesco.
Questo viaggio appena concluso è stata l’esperienza più importante e significativa vissuta fin’ora. Qui ho toccato con mano il disagio e la povertà che queste persone si trovano a dover combattere tutti i giorni. Girare per le strade di Lokossa fra bambini nudi e malnutriti, veder lottare per un pezzo di pane, ti crea quell’inevitabile groppo alla gola che ancora oggi sento. Vedere i bambini dell’orfanotrofio assaggiare per la prima volta un pezzo di pizza, la gioia nei loro occhi, è una sensazione che non scorderò mai. Torno a casa con un’esperienza che mi segnerà per la vita, che dà un nuovo senso e una nuova consapevolezza a ciò che faccio quotidianamente.
Porterò sempre con me, i mille sorrisi che hanno incrociato i miei occhi, tutte le strette di mano e gli abbracci di persone che tutti i giorni si danno da fare…persone come Piero, Faustin, Buonaventura, Guillaume e Freddy, il direttore dell’orfanotrofio. Ma anche la gentilezza delle guardie Andre e Augustine e i tre fornai David, Eugene e Françoise, che tutti i giorni si sono impegnati per migliorare la produzione. Nonostante la disperazione che vivono ogni giorno, non ho mai visto scendere una lacrima dai loro occhi. E infine, porterò il meraviglioso ricordo dei miei due compagni di viaggio.
Nuovo gruppo, nuove impressioni…
26 febbraio 2020 – Gli ordini del pane continuano ad arrivare. I nostri hanno impastato ben 50 kg di farina e ricavato oltre 300 pezzi di pane comune di piccole dimensioni (pain ordinar petit), 180 pezzi di pane comune di dimensioni normali (ordinar normal), e 4 di pane comune grandi (grand ordinar). Gran parte della produzione è stat presa in carico dai responsabili e distribuita ai venditori di strada, grossisti, ristoranti e alberghi.
Il pane ha un ottimo gradimento a Lokossa. Sono venute a chiedere il pane da vendere anche alcune donne per venderlo in città. Insomma, tanto lavoro, ma grande soddisfazione. Ed ancora il panificio pizzeria non ha aperto…
27 febbraio 2020 – Questa sera nessun ordine per il giorno dopo ma per la mattina seguente è previsto l’incontro con delle venditrici, trovate da uno dei responsabili, per far vendere il pane nel villaggio. Fatte le tavole delle regole per i fornai del laboratorio e attaccate in laboratorio. Nel pomeriggio, una ricognizione tra i venditori di pane di Lokossa, per capire anche i prezzi. Visita anche alle tre boulangerie dove hanno fatto formazione i tre ragazzi. E inziato anche il passaparola tra gli abitanti del villaggio che, incuriositi, chiedono come è il pane della Boulangerie Shalom, e i suggerimenti di comunicazione, tipo l’idea di uno spot radio. E per chiudere la serata, tutti a fare il pane.
28 febbraio 2020 – Impastati 15 kg di farina per fare il pane da distribuire alle venditrici di Lokossa. Il pane avanzato è stato tagliato a fette, tipo crostino, e tostato in forno, per essere messo in dei sacchetti e venduti come “fette biscottate”, così da non sprecarlo. Fatto anche il quaderno delle materie prime da acquistare e appese le regole per organizzare al meglio il lavoro nel panificio pizzeria. Insomma, si continua a lavorare senza sosta e con il sorriso, nonostante la corrente elettrica che a volte “fa i capricci”.
3 marzo 2020 – Ultime riflessioni prima della partenza, dopo 10 giorni di permanenza a Lokossa.
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Il diario di bordo finisce qui.
Con quello di Lokossa sono quattro i panifici aperti in Africa con il sostegno della Fondazione Il Cuore si scioglie, dopo il successo dei tre panifici aperti in Burkina Faso. Il primo, aperto nel 2003, a Loumbila ha consentito di sostenere l’orfanotrofio adiacente in cui sono ospitati circa 200 bambini. Con il secondo, di Fada N’Gourma, è stato possibile costruire un centro di formazione e avviamento a lavoro. Il terzo panificio a Koupela ha a suo fianco una scuola materna per le bambine aperta anche ai bambini di Koupela e dei villaggi limitrofi, ed è sostenuta anche con i proventi del panificio stesso.