La carica dei settecento

Prezzi ribassati per tantissimi prodotti della spesa quotidiana a marchio Coop. Intervista a Golfredo Biancalani, presidente del Consiglio di gestione di Unicoop Firenze

Un’iniziativa che cerca di offrire a tutti la possibilità di fare la spesa risparmiando, senza rinunciare alla qualità. L’idea che sta alla base della nuova campagna di Unicoop Firenze “Ancora più convenienti” è proprio questa. Ma come è possibile per una grande impresa cooperativa abbassare i prezzi, mantenendo alta la qualità dei prodotti e assicurare ai fornitori un equo compenso? «Siamo una cooperativa di consumatori e ci sentiamo obbligati a fare scelte coerenti con la nostra natura. Anche in questo periodo aumenta il disagio sociale, per molte famiglie toscane non è facile far quadrare i bilanci e noi abbiamo deciso di destinare una cifra importante per aumentare la convenienza di oltre 700 prodotti che fanno parte del paniere di spesa quotidiano. Certamente, la riduzione dei prezzi richiede un’azione continua di contenimento dei costi lungo l’asse produttore – consumatore. È ciò che noi stiamo cercando di fare quotidianamente», spiega Golfredo Biancalani, presidente del Consiglio di gestione di Unicoop Firenze.

A quanto ammonta l’investimento per questa campagna?

«L’investimento è di circa 25 milioni di euro l’anno. Una cifra rilevante che consentirà alla nostra cooperativa di rafforzare ulteriormente il primato della convenienza che storicamente le appartiene. Grazie a questa politica, molte province della Toscana hanno già prezzi mediamente più convenienti rispetto al resto dell’Italia. Lo dicono le rilevazioni svolte periodicamente da enti terzi».

I prezzi saranno ribassati in maniera permanente?

«Sì. Teniamo a precisare che non si tratta di una promozione, ma di un ribasso duraturo nel tempo. In Italia si fanno troppe promozioni, generando confusione nei consumatori che non sono più in grado di collegare il prezzo al valore reale del prodotto e sono costretti a forzare i propri comportamenti di acquisto. Con questa iniziativa, che riteniamo molto coraggiosa, intendiamo essere di esempio nel superamento di questa situazione».

Questa scelta a vantaggio della convenienza avrà delle conseguenze sulla qualità dei prodotti?

«Assolutamente no. I prodotti oggetto della riduzione prezzi sono i prodotti Coop che rappresentano il nostro marchio. Sono prodotti che racchiudono in sé i nostri valori: convenienza, qualità, sicurezza, trasparenza, attenzione alla salute e alla tutela dell’ambiente, correttezza dei processi produttivi. Non a caso godono già di un grande consenso fra i nostri soci e clienti».

Qual è la relazione fra prezzo e controllo della filiera?

«Essere trasparenti su come si determina il prezzo di un prodotto, soprattutto per quanto riguarda i prodotti industriali, è cruciale per costruire un rapporto di fiducia con soci e clienti. Per il prodotto Coop siamo in grado di conoscere e verificare tutto il processo produttivo, quindi sappiamo con precisione il costo reale e le componenti che lo determinano. In base a questo determiniamo il prezzo di vendita, che deve essere il più sicuro e conveniente con un giusto livello di marginalità per la cooperativa».

Quali linee dei prodotti Coop sono interessate dall’iniziativa?

«Innanzitutto i prodotti base della spesa che garantiscono il miglior rapporto qualità/prezzo, ma saranno coinvolte anche altre linee, ad esempio Vivi verde, Bene.sì e Solidal. Queste linee, sono composte da prodotti biologici, attenti alla salute, equo-solidali, tematiche sempre più importanti nelle scelte di acquisto. Anche in questo caso intendiamo offrire la maggiore convenienza rispetto a tutto il mercato distributivo, che talvolta penalizza proprio questi prodotti».

E per quanto riguarda i prodotti freschissimi?

«Pur essendo già competitivi anche nei confronti dei discount, anche su questi prodotti intendiamo aumentare il livello di convenienza senza abbassare la qualità. In particolare, la riduzione dei prezzi interessa carni bianche e ortofrutta, sempre più presenti nella dieta degli italiani. Nell’ortofrutta privilegeremo prodotti con il più alto consumo giornaliero, quelli stagionali e biologici. Inoltre, proseguiremo nell’impegno per sviluppare e valorizzare le produzioni italiane e del territorio».

 

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