La loro bellezza non dipende tanto dai fiori che producono, ma piuttosto dall’originalità delle foglie: queste non sono semplicemente verdi, ma si arricchiscono di striature, venature o macchie sia bianche sia di tanti altri colori attraenti, secondo la specie. Le piante variegate – da esterni e da interni, annuali o perenni – per le loro caratteristiche estetiche e la versatilità d’uso, si trovano comunemente in commercio e possono essere coltivate con ottimi risultati. Anche se non sono in fiore, portano quel tocco di luce e colore in ogni ambiente della casa o del giardino, arricchendo l’atmosfera di un angolo magari poco luminoso.
Scherzi della natura e mano dell’uomo
Le variegature che le rendono così particolari sono in realtà il frutto di una mutazione genetica del tutto fortuita. Può capitare, infatti, che tra le migliaia di piantine in un vivaio, ne nascano un paio con fogliame variegato, o che su un arbusto del tutto verde spuntino alcuni rami dalle foglie venate di chiaro. Se questo accade, il vivaista preleva le piantine, o le talee, e le coltiva separatamente originando così nuove varietà con caratteristiche di colore differenti dalla pianta standard che ha le foglie completamente verdi.
Vi sono casi in cui, invece, si originano specie variegate partendo da esemplari che già in natura presentano zone, margini o venature di colore diverso; in questo caso, il vivaista può accentuare il carattere della pianta rendendola ancora più originale e unica. Si sa che la colorazione delle foglie avviene grazie alla presenza di clorofilla: ci sono casi in cui però alcune cellule delle foglie sono incapaci di produrre questa sostanza e ciò si evidenzia in macchie o striature bianche, quelle aree della foglia in cui la sintesi clorofilliana non è avvenuta.
Non solo bianco
Le striature di colori diversi dal bianco invece sono dovute alla presenza di altri pigmenti, come gli antociani, da cui originano le striature rosa o rosse. In un acero dalle foglie rosse, per esempio, riscontreremo sia clorofilla sia antociani, che determinano il colore finale della chioma.
Fra le specie adatte a vivere in casa, segnaliamo la piccola Fittonia, una piantina cespugliosa di origine sudamericana: cresce poco in altezza e si presta a formare composizioni in ciotole, meglio se con altre varietà della medesima specie, poiché può avere foglie verdi e venature bianche, oppure foglie rosa screziate di marrone, ma anche bianche screziate di verde. In estate, può essere collocata all’aperto in una zona ombrosa. Ha bisogno di molta acqua nei mesi caldi, meno in inverno, ma il terreno deve restare sempre umido e soffice. Utilissimo vaporizzare costantemente le eleganti foglioline con acqua distillata o piovana, per mantenere una costante umidità ambientale.
La Monstera variegata è una delle piante da interni più di tendenza, per l’originalità dei motivi che mostrano le sue foglie: delicate macchioline, striature bizzarre, motivi marmorizzati. Ogni foglia ha le sue caratteristiche peculiari.
La Sansevieria trifasciata, con le sue lunghe foglie rigide verde scuro, venate di verde chiaro e i margini bianchi, è tanto popolare quanto semplice da mantenere ebenefica per gli ambienti che la ospitano.
Resistente, quasi immortale, bellissimo, prosperoso, il Falangio ha origini tropicali e africane e, tra le piante variegate da esterni, è forse il più versatile e decorativo. Con il suo portamento ricadente può essere ben sistemato su un supporto sospeso.
In breve
La Monstera variegata si adatta bene anche in scarse condizioni di luce.
La Sansevieria è fra le specie capaci di assorbire tossine nocive dall’ambiente, come il benzene e la formaldeide.
Il Falangio si riproduce senza sforzo alcuno, tramite talea.