Quello di Anna Tarchi è un lavoro dinamico, a volte frenetico: è la prima donna, in cooperativa, a dirigere la flotta di camion e un gruppo di trenta autisti che ogni giorno trasportano la merce in tutti i punti vendita di Unicoop Firenze. Un ambiente tutto al maschile in un settore che, fino a qualche anno fa, era solo faccenda da uomini.
In cosa consiste il suo lavoro?
Gestisco la flotta di mezzi e il gruppo di autisti dipendenti di Unicoop Firenze a cui si aggiungono i trasportatori esterni: ogni giorno c’è da coordinare più di un centinaio di mezzi con un flusso di trasporti che parte dalle 3.30 di notte fino alle 20 della sera.
Durante la giornata ci sono da gestire mille imprevisti, da risolvere immediatamente. Poi c’è la manutenzione, la certificazione, la formazione dei colleghi. Dietro a ogni camion c’è davvero un mondo!


È la prima donna ad assumere questo ruolo?
L’ufficio flotta è nato da poco, con l’obiettivo primario di rinnovare il parco mezzi in chiave sostenibile: abbiamo acquistato nuovi mezzi e ne acquisteremo altri di ultimissima generazione, alimentati con biocarburante e con sistemi innovativi per il mantenimento della merce. I ragazzi della squadra avevano gli occhi lucidi quando hanno visto i nuovi camion.
Lo definirebbe un lavoro maschile?
Non ci sono lavori maschili o femminili. C’è il lavoro. E ci sono donne e uomini che lavorano. Il pregiudizio nasce proprio quando si classifica il lavoro secondo il genere. Per spingere il cambiamento, bisogna uscire da queste categorie.
Come è stato il primo giorno di lavoro qui?
All’inizio ho visto un po’ di meraviglia: in realtà abbiamo rotto quasi subito il ghiaccio e qualsiasi reciproca resistenza è caduta. Il gruppo è formato da persone appassionate del loro lavoro, come lo sono io, e questo ci accomuna più di qualsiasi differenza.


Come ha conquistato la fiducia del gruppo?
Con l’ascolto. E chiedendo aiuto e consigli: nel gruppo ci sono autisti di grande esperienza e il loro contributo è fondamentale per fare un buon lavoro.
Come è arrivata a lavorare in questo settore?
Da tanti anni mi occupo di trasporto: ho iniziato con un piccolo lavoretto di distribuzione degli elenchi telefonici, poi trasporti eccezionali e tante altre esperienze. Ricordo il primo giorno che sono entrata all’interporto di Parma, un mondo meraviglioso, e da lì è iniziato tutto.