Le piccole cose cambiano la vita. Sembra questa la filosofia degli italiani. Provati da un 2023 di guerre, catastrofi climatiche e perdita di potere d’acquisto, il futuro ci sembra imprevedibile e forse anche distopico. Così restiamo in pausa, fermi nel presente, pronti a cogliere l’attimo e la felicità di una vita fatta di piccole cose, appunto.
Il ritratto emerge dall’indagine italiani.coop dell’Ufficio Studi Ancc-Coop, che ha sondato a dicembre gli umori di 1000 persone rappresentative della popolazione dai 18 ai 65 anni. Di fronte alle grandi inquietudini e alle paure dei nostri anni, a confortarci è la dimensione intima della sfera privata, della famiglia e degli affetti più vicini, che restituiscono calma e stati d’animo positivi.
Che ci saranno utili per i sacrifici ancora da affrontare, visto che l’inflazione ha decisamente tagliato il potere d’acquisto delle famiglie. Redditi e prezzi non vanno di pari passo: secondo l’ufficio studi Coop e Nomisma, l’Istat ha registrato una crescita del 6% delle retribuzioni lorde, a fronte di un indice dei prezzi al consumo in crescita del 16%, fra il terzo trimestre del 2019 e del 2023.
Ora, un italiano su tre teme un peggioramento della condizione lavorativa personale o familiare, mentre solo uno su quattro può sperare in un aumento di salario. Dunque, oltre la metà cercherà di arrotondare i redditi malconci facendo straordinari, lavoretti aggiuntivi e veri e propri doppi lavori.
Felicità a portata di mano
È una vita low budget, vissuta giorno per giorno. I grandi progetti possono attendere: acquistare una nuova casa, cambiare nazione o lavoro, fare figli, a una buona fetta di noi piacerebbe, certo, ma non crediamo che sarà possibile. Così si pazienta e si rinvia, ripiegando su felicità più a portata di mano. Come la salute e la buona tavola, che restano i pilastri dei consumi domestici.
Infatti, le due sole voci di spesa per le quali gli italiani prevedono un aumento sono proprio salute e benessere (in aumento per il 24% del campione) e il consumo alimentare domestico (16%). Il 26% degli intervistati dichiara di voler spendere di più in prevenzione e controlli, il 23% in analisi di routine. Fra le tendenze in declino ci sono la consegna del cibo a domicilio, il fast food e il take-away. Quest’anno sceglieremo gli alimenti da mettere nel carrello soprattutto in base al rapporto qualità prezzo, che è al primo posto almeno per il 66% degli italiani, la convenienza (50%) e la salute e il benessere (41%).
Voglia di vacanza
Nel tempo libero contiamo di ridurre cinema, teatri, concerti, piste da ballo e musei, a favore di passeggiate nella natura, lettura di libri e riviste, fare sport e rilassarsi con un po’ di musica, tv in streaming e podcast (tutte attività che hanno costi decisamente più contenuti). Cresceranno anche giardinaggio, volontariato, bricolage e fai da te. Piccola eccezione alle scelte a basso costo, almeno fra i propositi, è la voglia di vacanza.
Dopo che nel 2023 molti avevano lasciato la valigia in soffitta, chi per problemi di budget chi per contingenze climatiche, per il 2024 crescono coloro che pensano di tornare a viaggiare soprattutto in Italia (il 68% con 8 punti percentuali in più sul 2023), o all’estero (42% con 7 punti percentuali in più sullo scorso anno).