La coltivazione del grano del Mugello

Al via il progetto del Consorzio Pane del Mugello, Coldiretti e Granaio dei Medici di coltivazione con fertilizzanti organici e biostimolanti naturali

In Mugello è tempo di semina, la fase più delicata per il grano che verrà. E quest’anno la semina avviene con un’importante novità: sessanta ettari di otto produttori saranno coltivati con fertilizzanti organici e biostimolanti naturali. La novità si traduce in un taglio drastico con la chimica, oggi possibile grazie a un progetto innovativo e «pulito» promosso dal Consorzio Pane del Mugello, Coldiretti e Granaio dei Medici, per ridurre i fertilizzanti chimici e sostituirli con concimi naturali messi a punto nei laboratori universitari dell’Università della Tuscia.

Il progetto – che vede anche la partecipazione del Consorzio Agrario di Firenze e dell’azienda Italpollina – ha coinvolto le numerose aziende zootecniche locali che producono latte e carne, impiegando il letame animale per fertilizzare naturalmente i campi destinati alla coltivazione. Grazie alle tecniche messe a punto in anni di ricerca, oggi le sementi sono trattate con microrganismi che consentono un doppio risultato: favoriscono un migliore sviluppo della pianta, e, insieme, rendono più ricco e fertile il terreno stesso, come spiega Paola Troiano, agronoma del Consorzio agrario del Mugello: “Grazie a una serie di pratiche e di accorgimenti tecnici, questo nuovo protocollo ci permette introdurre nella nostra agricoltura locale l’utilizzo di fertilizzanti di tipo organico: nello specifico, il letame proveniente dalle aziende del territorio viene integrato con una piccola quantità di pollina che è ricca di fosforo e fondamentale per lo sviluppo dell’apparato radicale delle piante. Inoltre, il seme viene conciato con il tricoderma, un fungo buono che stimola la crescita dell’apparato radicale delle piante favorendo l’assorbimento dell’acqua e degli elementi nutritivi.

L’apparato radicale e la sostanza organica promuovono poi la moltiplicazione di questi microrganismi fino a popolazioni di milioni di miliardi a ettaro, favorendo un significativo incremento della microflora utile del suolo”. Risultato: terreni più vivi, in grado di respirare, e di assorbire Co2 e rilasciare ossigeno e prodotti sempre più salubri e naturali, a vantaggio dell’ambiente e della salute dei consumatori.

Al momento sono decine le aziende coinvolte, con diverse centinaia di ettari interessati anche negli anni futuri. Per quest’anno la produzione prevista è di 3 mila quintali di grano, che si trasformerà in speciale farina per il pane e le paste fresche del Granaio dei Medici e del Consorzio Pane del Mugello, disponibili anche nei punti vendita Coop.fi, come spiega Giacomo Tatti, presidente del Granaio dei Medici: “Questo nuovo protocollo è importante oggi e per il futuro, per tracciare il sentiero di un’economia sostenibile e sana per il territorio e per i consumatori che scelgono i nostri prodotti”.

Grazie a Unicoop Firenze, che da tempo ha introdotto nei Coop.fi i prodotti realizzati con farina del Mugello, i risultati del progetto arriveranno fino al consumatore finale, con benefici su più fronti: “Il nostro obiettivo – prosegue Tatti – è lo sviluppo di un’economia sempre più sostenibile, in grado di conciliare diverse priorità: la salute dei consumatori, la tutela dell’ambiente e il sostegno all’economia locale. Grazie, infatti, a questa filiera sviluppata in collaborazione con Unicoop Firenze, riusciamo anche a riconoscere un prezzo maggiore ai produttori che possono investire ulteriormente in produzione di qualità. Laddove si investe in economia circolare, si crea nuova ricchezza, proprio laddove quella lineare si sarebbe esaurita”.

L’agricoltura torna alle origini, quindi, e lo fa per un grano buono, per il consumatore e per l’ambiente, come spiega Alberto Giusti, business manager forneria di Unicoop Firenze: “Dal 2005 abbiamo introdotto nei nostri punti vendita il pane del Mugello che racconta la storia della tradizione contadina locale e, con la sua qualità, esprime al meglio il valore di un intero territorio. Grazie alla collaborazione con il Consorzio del Pane del Mugello e Coldiretti, questo pane oggi è presente in cinquanta nostri punti vendita, insieme ai due prodotti frutto del progetto di economia circolare avviato nel 2018: birra di pane e pangrattato sono due esempi di come una filiera di qualità può diventare ancora più intelligente, trasformando lo spreco in nuovi prodotti di eccellenza”.

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