Quel 5 febbraio 1445 a Firenze faceva freddo. La città si avvicinava pian piano al nuovo anno, che all’epoca iniziava il 25 marzo con l’Annunciazione. Ma quel 5 febbraio non era un giorno come gli altri, perché in piazza Santissima Annunziata, a pochi passi dal Duomo, iniziava la storia di accoglienza della più antica istituzione pubblica italiana dedicata alla tutela dei bambini: l’Istituto degli Innocenti.
Quel venerdì del 1445 veniva affidata alle cure dell’Istituto il primo “innocente”, una bambina a cui fu dato il nome di Agata, come la santa del giorno, protettrice delle balie e delle madri che allattano, e Smeralda. La bambina venne appoggiata nella conca della pila, una sorta di acquasantiera sormontata da una finestrella, dalla quale le balie, avvertite dal suono di una campanella, si affrettavano a recuperare i neonati, che spesso avevano qualche piccolo oggetto, una moneta spezzata, un bottone, una medaglietta, che ne permettesse il riconoscimento, nel caso in cui i genitori si fossero ripresentati in futuro per riprenderli.
C’era una volta… la “ruota”
A dare impulso alla nascita di un Ospedale per accogliere i bambini fu il lascito testamentario del mercante pratese Francesco Datini. Nel 1419 iniziò la costruzione dell’edificio che venne affidata all’architetto più in vista dell’epoca, Filippo Brunelleschi.
Qui i “Nocentini” venivano allevati e cresciuti in maniera completamente gratuita. Fino ai sei anni i bambini stavano con le nutrici di campagna, poi tornavano all’Istituto dove venivano istruiti e avviati a un mestiere. Le ragazze come domestiche nelle case nobiliari fiorentine, mentre i ragazzi spesso entravano nelle botteghe artigiane o venivano accolti in famiglie contadine.
Dalla fine del XVIII secolo, oltre ai neonati, iniziò ad accogliere anche le madri nubili tra le nutrici interne, avviando così un percorso di assistenza nei confronti delle donne.
In 600 anni di storia, dall’Istituto degli Innocenti sono passati circa 500.000 bambini. La finestra ferrata fu utilizzata fino al 30 giugno 1875, quando tra le 22 e la mezzanotte di quella sera vennero lasciati all’Istituto due bimbi, una femmina e un maschio che vennero chiamati rispettivamente Laudata Chiusuri e Ultimo Lasciati. Da allora cambiarono radicalmente le forme e le modalità per l’accoglienza dei bambini, finiva l’epoca dell’abbandono anonimo e apriva l’Ufficio di Consegna.
«Nel 2019 l’Istituto degli Innocenti festeggia i seicento anni da quando Filippo Brunelleschi iniziò la costruzione di questo edificio, che divenne il primo esempio di architettura rinascimentale e ospitò un’iniziativa di avanguardia sul piano sociale, come l’ha definita il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha partecipato a febbraio scorso alla cerimonia di inaugurazione delle celebrazioni per il Seicentenario. In questi sei secoli l’Istituto ha mantenuto fede alla propria missione e ha saputo riattualizzare nel tempo i propri impegni tenendo conto dei cambiamenti della società, delle esigenze dei bambini e della condizione dell’infanzia», dice la presidente dell’Istituto degli Innocenti Maria Grazia Giuffrida.
L’Istituto oggi
L’Istituto degli Innocenti promuove oggi i diritti di bambini e ragazzi sanciti dalla Convenzione Onu adottata a New York il 20 novembre 1989 e porta avanti diverse attività che vanno dall’accoglienza, che è rimasta nei secoli il cuore della sua missione, ai servizi educativi; dalla ricerca e documentazione di fenomeni che riguardano bambini e ragazzi, fino al sostegno di politiche in favore dell’infanzia e dell’adolescenza.
Attualmente l’accoglienza residenziale che offre l’Istituto si realizza in tre comunità interne alla sede storica nel centro di Firenze, grazie alle quali vengono fornite risposte a situazioni di disagio, in stretto raccordo con i servizi sociali, la magistratura minorile, gli organi di polizia giudiziaria, le Aziende Sanitarie del territorio.
Una di queste è Casa Bambini, una struttura aperta tutto l’anno per 24 ore al giorno, che ospita bambini in età compresa tra 0 e 6 anni, con situazioni familiari disagiate tali da compromettere la loro crescita. I bambini sono accolti in attuazione di provvedimenti del Tribunale per i Minorenni per il periodo necessario a progettare ed attuare – in collaborazione con i servizi sociali territoriali – l’intervento più adeguato, che può condurre al loro rientro in famiglia o all’individuazione di soluzioni diverse come l’affido ad altra famiglia.
Pensati con il Cuore
Per rafforzare le attività che vengono svolte a Casa Bambini, la Fondazione Il Cuore si scioglie ha avviato un crowdfunding attraverso la campagna “Pensati con il Cuore”.
Tra gli obiettivi del “Progetto Opportunità”, che prevede lo sviluppo di attività ludico-ricreative e didattiche per i più piccoli, c’è la realizzazione di un orto, che servirà a favorire lo sviluppo armonioso della personalità e dell’autonomia di bambini provenienti da situazioni di forte disagio psico-sociale.
«Incoraggiare i bambini a prendersi cura di un orto all’Istituto degli Innocenti significa dare loro la possibilità di stare a contatto con la natura, vedere le piantine crescere, condividere l’esperienza e sviluppare la manualità – spiega il direttore generale, Giovanni Palumbo -. È questo un progetto che può contribuire alla determinazione della personalità e della fiducia in se stessi nei bambini più in difficoltà».
Per raggiungere il traguardo della raccolta fondi sono previste numerose iniziative sul territorio, tra cui le visite guidate al Museo degli Innocenti, un esempio unico di architettura, storia e arte, che oltre a raccontare l’attività dell’istituto nel corso dei secoli, racchiude al suo interno capolavori di Botticelli, Ghirlandaio e Della Robbia. Un’occasione per scoprire e sostenere un luogo unico che da 600 anni continua a essere sinonimo di speranza e futuro.
Scopri il progetto dal 23 settembre