La mostra fotografica “Volto Manifesto” all’Università degli studi di Siena

Inaugurato l'allestimento fotografico con gli scatti realizzati dai circoli fotografici del territorio per riflettere sul fenomeno della costruzione digitale dei volti e valorizzare l'unicità del volto umano. Visitabile fino al 26 luglio, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19

Inaugurata all’Università degli studi di Siena, presso il Chiostro Piccolomini del Presidio di San Francesco (Piazza San Francesco, 7/8), la mostra fotografica Volto manifesto composta da sette pannelli con foto di volti umani e allestita nello spazio universitario dove rimarrà esposta fino al 26 luglio, aperta al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19.

All’evento di inaugurazione, che si è tenuto mercoledì 12 luglio pomeriggio, hanno partecipato Roberto Di Pietra, Magnifico Rettore dell’Università di Siena, Maria Luisa Valacchi, Presidente Sezione soci Coop di Siena e Tommaso Perrulli, Responsabile progetti sociali Unicoop Firenze, insieme a Massimo Viani, uno dei fotografi dei circoli fotografici del territorio che hanno realizzato le foto, con il coordinamento di Paolo Cagnacci, docente della Fondazione Studio Marangoni, e di Chiara Ruberti, co-direttrice di Photolux Festival.

«Questo progetto porta a riflettere sul meraviglioso concetto di imperfezione ed è, anzi, un invito a praticare l’unicità che ciascuno di noi porta nel mondo con il proprio volto. Siamo felici di poter collaborare a questo percorso culturale che riguarda, non solo i giovani, ma la società nel suo insieme. Grazie alla partecipazione dei circoli fotografici del territorio e alla sensibilità dell’Università di Siena, oggi inauguriamo questa mostra che è, per tutti, un’occasione di riflessione sull’importanza dei volti umani reali come elemento necessario per costruire relazioni vere, intense, autentiche, fra noi e gli altri», ha dichiarato Maria Luisa Valacchi, Presidente Sezione soci Coop Siena.

La storia del progetto

La mostra è costituita da scatti di volti veri, reali, non ritoccati, nella loro autentica unicità e nasce dal progetto Volto Manifesto, l’iniziativa ideata da Lorella Zanardo e Cesare Cantù, fondatori di Nuovi Occhi per i Media, e sostenuta da Unicoop Firenze con eventi, incontri e mostre fotografiche realizzate con i tanti circoli fotografici del territorio toscano e il sostegno delle sezioni soci Coop.

Dopo aver indagato l’uso dei corpi femminili da parte dei media, con una ricerca culminata nel documentario Il corpo delle donne, con il progetto Volto manifesto Lorella Zanardo ha concentrato la sua attenzione su quello che ci distingue maggiormente gli uni dagli altri, il volto.

Il progetto nasce, infatti, da una riflessione sul fenomeno di cancellazione dei volti reali, a favore di volti virtuali e artificiali, costruiti digitalmente e omologati a canoni astratti di bellezza che annullano la specificità e l’unicità di ogni volto, fino alla costruzione di un volto unico virtuale: un fenomeno in aumento che, stando alle ricerche, crea scompensi di carattere psicologico – come ad esempio il dismorfismo – rispetto ai quali gli psicologi hanno già lanciato l’allarme.

In risposta a questo fenomeno Nuovi Occhi per i Media e Unicoop Firenze hanno promosso la campagna Volto Manifesto, per sensibilizzare il grande pubblico sul volto, come risorsa unica e preziosa, da valorizzare e conservare nella sua differenza, varietà e unicità individuale. Una campagna di consapevolezza e condivisione collettiva, a livello nazionale ed internazionale che punta, fra gli obiettivi, a far diventare il volto patrimonio mondiale immateriale dell’Unesco.

Il progetto

Fotoritocco massiccio sui mass media, filtri di ogni tipo sui social network, digital humans quasi identici a noi nei videogame, influencers digitali che si comportano come quelli reali, androidi dai tratti sempre più dettagliatamente antropomorfi e potenziati da un’intelligenza artificiale sempre più raffinata, assistenti virtuali e avatar che interpretano il nostro comportamento: questi fenomeni hanno portato nella nostra vita un incontro quotidiano e costante con facce artificiali. Volti molto diversi tra loro, ma accomunati da una stessa caratteristica: fermare lo scorrere del tempo.

A queste trasformazioni, a queste facce sintetiche, concorrono i social network, la videografica, la robotica, la chirurgia, il fotoritocco, l’intelligenza artificiale, il cinema, gli effetti digitali, insomma il sistema mediatico-tecnologico nel suo complesso. Non mondi futuribili quindi, ma vita quotidiana. Rispetto a questi fenomeni, di portata ormai massiccia, il progetto vuole condividere delle domande e una discussione pubblica sull’impatto e gli effetti di questi nuovi volti.

Le iniziative sul territorio

La campagna, lanciata sui canali social di Unicoop Firenze lo scorso 29 settembre, tra il 2022 e il 2023 ha visto svolgersi numerosi incontri pubblici e nelle scuole, per richiamare l’attenzione sul tema, informando e offrendo gli strumenti per farsi una propria idea, anche grazie alla proiezione del nuovo documentario di Nuovi Occhi per i Media.

Grazie al contributo di Unicoop Firenze e al sostegno attivo delle sezioni soci Coop, la campagna ha visto il coinvolgimento dei club fotografici della Toscana che, con il coordinamento di Paolo Cagnacci, docente della Fondazione Studio Marangoni, e di Chiara Ruberti, co-direttrice di Photolux Festival, sono andati alla ricerca di facce da fotografare, raccogliendo immagini vere e senza filtri.

Hanno aderito al progetto 150 fotografi e 15 circoli fotografici toscani con l’obiettivo finale di creare il primo archivio del volto umano, così come concepito da Nuovi Occhi per i Media.

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