Visite guidate all’Anfiteatro che non c’era di Volterra

In occasione della riapertura dei cantieri di scavo dell'Anfiteatro Romano di Volterra, la sezione soci inaugura le visite dedicate ai soci, con due eventi in programma il 14 settembre per la Notte Rossa - arte, cultura e storia.

Sono partiti i nuovi scavi archeologici dell’Anfiteatro romano di Volterra e, con l’occasione, la Sezione soci di Volterra apre le porte della fantastica struttura architettonica con due visite gratuite ed esclusive per i soci Coop, previste sabato 14 settembre alle ore 16 e 17.

Per i partecipanti, la visita sarà un vero e proprio tuffo nel passato, ma anche uno sguardo al futuro: a quella che sarà l’area archeologica, con le ultime scoperte e tutte i segreti che stanno portando alla luce i recenti scavi.

Tutto è iniziato per caso quando, nel 2015, si è reso necessario mettere in sicurezza un corso d’acqua secondario; ma senza la normativa avanzata della quale disponiamo – che prevede il contributo degli archeologi alle opere che vanno a intervenire in zone sensibili -, l’area sarebbe probabilmente rimasta quella che è stata per secoli, ossia un vasto terreno collinare a poche centinaia di metri dal Teatro Romano. Invece ecco emergere un muro: «Che un muro romano venga trovato a Volterra certo non è una cosa nuova – dice Elena Sorge, funzionaria archeologa della Soprintendenza Archeologica di Pisa e Livorno, e direttrice scientifica del cantiere che ha riportato alla luce l’Anfiteatro romano di Volterra -. Ma due sono stati gli elementi che ci hanno fatto pensare di trovarci di fronte a qualcosa di assolutamente insolito. Prima di tutto la collocazione, cioè il fatto che si trovava in una posizione non dominante e non documentata da alcuna fonte. E poi il fatto che quel muro fosse curvilineo e non retto».

Il rinvenimento de “l’Anfiteatro che non c’era”, così come è stato chiamato, ha letteralmente aperto un mondo, ponendo al tempo stesso una serie di interrogativi ancora tutti da chiarire. Come è stato possibile ad esempio che questo ampio spazio – circa 80 metri per 60, con tre ordini di gradinate, e che poteva contenere, si calcola, 10.000 spettatori – non compaia in cronache e documenti? «Quella è la cosa cui continuo a non rassegnarmi – prosegue Elena Sorge, funzionaria archeologa della Soprintendenza Archeologica di Pisa e Livorno, e direttrice scientifica del cantiere che sta riportando alla luce l’Anfiteatro romano di Volterra -. Ho la passione per gli archivi, sto continuando a cercare, ho allertato tutti i miei colleghi archivisti. Però fatto sta che, a oggi, non c’è alcuna fonte. Mi auguro ogni giorno di essere smentita, ma per ora è così».

Certo è che questa scoperta apre lo scenario a una vera e propria riscrittura della storia della città. Prima di tutto bisogna tener presente che la cifra del mondo antico è all’insegna dell’imponenza e del “monumentale”. Dobbiamo cioè pensare infatti a una città verticale, colorata, molto diversa da quella di oggi.

Info e prenotazioni

Il ritrovo è previsto 20 minuti prima dell’inizio della visita presso il parcheggio del cimitero urbano di Volterra. Per avere più informazioni:

  • contatta telefonicamente il 3408624547 (Giovanni) o 3475938295 (Rosanna).

(L’intervista a Elena Sorge è tratta dall’articolo di Edi Ferrari, L’Anfiteatro che non c’era: il racconto dell’importante scoperta archeologica a Volterra, di gennaio 2022)

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