Volto Manifesto: tappa all’Auditorium San Girolamo di Lucca

Il 18 aprile, alle 17.30, Lorella Zanardo e Cesare Cantù raccontano il progetto multimediale che esplora le trasformazioni del volto umano nell’era digitale.  Per l’occasione l’Auditorium ospiterà l’allestimento fotografico dedicato al progetto con gli scatti dei fotografi del territorio, coordinati da Chiara Ruberti di Photolux Festival

Un progetto, una campagna, un appello per valorizzare l’unicità di ogni viso: è Volto Manifesto, l’iniziativa ideata da Lorella Zanardo e Cesare Cantù, fondatori di Nuovi Occhi per i Media che presenteranno il progetto il 18 aprile, alle 17.30, presso l’Auditorium San Girolamo di Lucca (Via di San Girolamo, 20) in un incontro aperto al pubblico e ad ingresso libero, organizzato nell’ambito dell’iniziativa Cartografia dell’immaginario a patrocinato dal Comune di Lucca. 

Per l’occasione l’Auditorium ospiterà l’allestimento fotografico dedicato al progetto, composto da scatti di volti veri, reali, non ritoccati, realizzati dai fotografi del territorio che hanno collaborato a Volto Manifesto, con il coordinamento di Paolo Cagnacci, docente della Fondazione Studio Marangoni, e di Chiara Ruberti, co-direttrice di Photolux Festival. 

Intorno al progetto si è sviluppato, nell’ultimo anno, un percorso di sensibilizzazione e promozione sostenuto da Unicoop Firenze con iniziative di divulgazione, culturali e didattiche, che ha coinvolto 50 classi e mille studenti toscani, le sezioni soci Coop, scuole di fotografia e circoli fotografici coordinati da Paolo Cagnacci e Chiara Ruberti, proponendo un’approfondita riflessione sull’etica del volto.

I risultati di questa ricerca diffusa sono raccolti all’interno del primo nucleo online di un “Archivio del Volto“, punto di raccolta di materiali multimediali e che ha il fine di creare una profonda e originale base visuale per la riflessione sul ruolo del volto umano. Il lavoro in corso è il primo passo per la creazione di un futuro Archivio del volto con l’obiettivo del volto umano come patrimonio Unesco.

Il progetto Volto Manifesto

Dopo aver indagato l’uso dei corpi femminili da parte dei media, con una ricerca culminata nel documentario Il corpo delle donne, con il progetto Volto Manifesto Lorella Zanardo ha concentrato la sua attenzione su quello che ci distingue maggiormente gli uni dagli altri, il volto. “Che fine farà il volto umano? Quello che ha naturalmente delle particolarità e dei difetti, delle rughe e delle macchie, quello che ogni giorno subisce dei cambiamenti.”

Questa è la domanda che si sono posti Lorella Zanardo e Cesare Cantù, autori della campagna Volto Manifesto. Un’iniziativa che vuole valorizzare l’unicità del volto umano a fronte dell’omologazione dei tratti somatici, che sta interessando i giovani e i meno giovani a livello mondiale.

Un progetto scientifico-culturale di Nuovi Occhi per i Media, sostenuto da Unicoop Firenze, che si pone l’obiettivo di creare consapevolezza su quanto sia importante preservare l’unicità del volto umano. L’avvento dei social e dei nuovi strumenti digitali ha infatti innescato la tendenza a voler modificare il proprio viso, per assomigliare sempre più a canoni standard e ricorrenti.

Digitale e reale

Fotoritocco massiccio sui mass media, filtri di ogni tipo sui social network, digital humans quasi identici a noi nei videogame, influencers digitali che si comportano come quelli reali, androidi dai tratti sempre più dettagliatamente antropomorfi e potenziati da un’intelligenza artificiale sempre più raffinata, assistenti virtuali e avatar che interpretano il nostro comportamento: questi fenomeni hanno portato nella nostra vita un incontro quotidiano e costante con facce artificiali. Volti molto diversi tra loro, ma accomunati da una stessa caratteristica: fermare lo scorrere del tempo.

A queste trasformazioni, a queste facce sintetiche, concorrono i social network, la videografica, la robotica, la chirurgia, il fotoritocco, l’intelligenza artificiale, il cinema, gli effetti digitali, insomma il sistema mediatico-tecnologico nel suo complesso. Non mondi futuribili quindi, ma vita quotidiana. Rispetto a questi fenomeni, di portata ormai massiccia, il progetto vuole condividere delle domande e una discussione pubblica sull’impatto e gli effetti di questi nuovi volti.

Il Manifesto

La campagna è stata avviata con un vero e proprio manifesto che esplicita, con un decalogo, l’elenco dei “diritti” del volto.

– Il volto è un patrimonio per l’umanità – Ogni volto dà senso al mondo e arricchisce l’umanità intera
– Fai la tua faccia – Sono le nostre scelte e le nostre azioni a modellare la nostra faccia
– Ogni volto è irripetibile – Il volto di ognuno di noi racconta della nostra unicità
– La tua faccia non è solo tua – La faccia entra nella vita degli altri e la influenza, stabilisce relazioni, permette l’incontro
La verità del volto è rivoluzionaria – La vera rivoluzione è accettare il nostro volto per quello che è
– Il volto dell’altro è uno specchio – La tua faccia è l’Altro per tutti gli altri
– La perfezione è noiosa – Il volto perfetto non lascia spazio all’imprevisto e all’unicità
– Ama la vulnerabilità del tuo volto – Il volto è l’unica parte del corpo che mostriamo sempre nuda al mondo
– Ogni tua ruga racconta una storia – Il volto è un paesaggio, ogni segno racconta la tua storia
– Onora i vecchi volti – La faccia vecchia raccoglie sapere e suggerisce risposte, crea l’etica di una società

Una riflessione che riguarda chi siamo e come stiamo cambiando

«Con questo progetto abbiamo dato il via a un percorso sui volti e sul loro significato.  Il conformismo che si è imposto attraverso app, social media, umani digitali ma anche con una chirurgia estetica di massa che si ispira ai canoni diffusi sui social. Di fronte a questo fenomeno, sempre più esteso, si aprono molti interrogativi: ci riconosciamo quando ci guardiamo allo specchio? Le nostre facce stanno scomparendo?

Cosa stiamo nascondendo quando proponiamo i nostri volti modificati e camuffati? Volto Manifesto, che stiamo portando avanti con Unicoop Firenze, è una riflessione che riguarda chi siamo e come stiamo cambiando. Perché il volto non è solo il luogo dell’estetica ma anche dell’etica. Il volto è un patrimonio per l’umanità», dichiara Lorella Zanardo, Nuovi Occhi per i Media.

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