Zita (L’uomo che ascolta)

Sabato 2 aprile, alle 16.30, la pièce teatrale al Teatro delle Arti di Lastra a Signa. Con l'occasione sarà presentato il libro di Mauro Marzi "Zita-Il dubbio"

Al teatro delle Arti di Lastra a Signa, sabato 2 aprile, alle 16.30, presentazione della pièce teatrale “Zita (L’uomo che ascolta)” di Mauro Marzi, con Mauro Marzi e Gianfranco Pedullà,un evento realizzato con il patrocinio del Comune di Lastra a Signa, in collaborazione con la sezione soci Le Signe.

La pièce teatrale affronta il problema della solitudine degli anziani in una casa di riposo, passando attraverso le contraddizioni che la società riserva ai diversamente abili e l’omosessualità. Attraverso le confessioni di Zita, un’anziana ospite di “Casa Primavera” villa toscana trasformata in casa di riposo per anziani – viene dipinta la storia di una diversità. Una menomazione fisica, ricordata dagli sguardi di pietà e compassione della gente che hanno condizionato la vita di Zita, una vita piena di amarezze e delusioni. La protagonista si racconterà a un giovane visitatore: ricordi e rimpianti riesumati con lucida pazzia, riflessioni amare che si trasformeranno per il giovane “sconosciuto” in un vivo incoraggiamento ad essere se stesso ed amare la libertà.

Con Claudia Del Fante e Nicola Musso, in collaborazione con il laboratorio di lettura della sezione soci Le Signe, Anna Prunecchi, Maria Cristina Scarselli, Renata Corzi, Renza Cintelli.

Con l’occasione sarà presentato il libro di Mauro Marzi “Zita – Il dubbio”.

Porteranno il loro saluto: Angela Bagni, sindaco di Lastra a Signa; Elisabetta Guerrini, presidente sezione soci Le Signe; Stefania del Fante, presidente AVIS Malmantile; Veronica Boldi, casa editrice Masso delle Fate.

Saranno in vendita tutti i libri scritti da Mauro Marzi. L’incasso della serata sarà devoluto alla sezione AVIS di Malmantile, con il contributo della sezione soci.

Zita, zitella, zoppa, un’ape senza ali che ha volato creando cera e miele, ha appreso e compreso l’essenza del vivere senza poter vivere. Rimpianti tardivi per le cose non fatte, una sana pazzia celata fra frustrazioni e umana libertà. Addio saggia strega che avresti acceso roghi per bruciare false morali, perbenismi e inutili pietà.”

“Un ringraziamento particolare a Gianfranco Pedullà ed il Teatro delle Arti”, fanno sapere dalla sezione soci Le Signe.

Ingresso gratuito.

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