Tutta la tradizione della cucina povera del popolo, pochi e semplici ingredienti, quasi un piatto unico. Che siano spaghetti, bucatini o rigatoni poco importa, il vero dilemma quando ci accingiamo a realizzare una Carbonara, uno dei piatti tipici della cucina romana e laziale, è sempre lo stesso: ci vuole la pancetta o il guanciale? Non saremo certo noi in questo articolo a darvi la soluzione, che ancora oggi è oggetto di dibattito tra storici gastronomici ed esperti di cucina.
C’è chi opta, come il gastronomo Marco Guarnaschelli Gotti, per la pancetta attribuendo l’origine del piatto al periodo successivo alla Liberazione di Roma nel 1944, e all’arrivo insieme alle truppe alleate anche del bacon, la pancetta affumicata, sui mercati. Chi sceglie il guanciale riconducendo l’origine del piatto alla zona dell’Aquilano e ai “carbonari” (carbonai) che la preparavano con la carbonella. Il guanciale, più grasso, era anche un buon sostituto dell’olio, troppo caro.
Ma in tavola quello che conta è il gusto, e certamente qui non manca. Vi proponiamo, fuori da ogni dibattito, oggi 6 aprile, #CarbonaraDay, giornata dedicata a questo piatto, la ricetta che ci ha inviato una nostra socia.
Ingredienti
- 600 g di pasta (bucatini, spaghetti, rigatoni)
- 2 cucchiai olio di oliva,
- 150 g di pancetta o guanciale di maiale,
- 6 uova intere,
- 5-6 cucchiai di pecorino romano,
- un po’ di pepe,
- sale,
- prezzemolo q.b. ( se si vuole).
La preparazione
Mettete a bollire l’acqua in una pentola con un poco di sale e quando bolle versate la pasta. In una padella mettete a soffriggere nell’olio di oliva la pancetta tagliata a listarelle. Sbattete le uova a parte in una insalatiera con due cucchiai di pecorino e un poco di pepe.
Quando la pasta sarà cotta scolatela e versatela nella teglia con la pancetta. Spengete la fiamma e aggiungete le uova che avete insaporito con il pecorino e il pepe e girate. Servire ben caldo con una bella spolverata di cacio.