Per la campagna di solidarietà natalizia la Fondazione Il Cuore si scioglie e Unicoop Firenze promuovono dal 13 dicembre al 13 gennaio la raccolta fondi per il sostegno allo studio di giovani palestinesi, progetto in collaborazione con l’Università di Firenze, la Comunità Islamica di Firenze e Toscana, il Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira e la Fondazione Giovanni Paolo II.
Obiettivo del progetto è dare a giovani palestinesi la possibilità di realizzare un sogno: quello di frequentare l’Università e portare a termine il ciclo di studi brutalmente interrotto dal conflitto che, da oltre due anni, ha martoriato Gaza e sospeso le vite anche nei territori occupati della Cisgiordania.

Come contribuire alla raccolta fondi
E’ possibile contribuire alla raccolta fondi per le borse di studio triennali ai giovani palestinesi, donando alle casse dei punti vendita Unicoop Firenze 1, 5, 10 Euro oppure 100, 500, 1000 punti dalla carta socio comunicando il codice “Studenti Palestina”. La Fondazione Il Cuore si scioglie raddoppierà quanto sarà raccolto alle casse.
Inoltre, dal 15 al 24 dicembre, utilizzando Carta Spesa in per fare la spesa, l’1% di quanto speso andrà a sostegno del progetto.
Nel periodo delle feste, nei punti vendita Coop saranno allestite postazioni per informazioni sulla campagna e sulle iniziative delle sezioni soci Coop che organizzeranno cene, incontri e occasioni di socialità per contribuire alla raccolta fondi.

Sabato 13 dicembre: raccolta alimentare per Gaza e la Cisgiordania
Sabato 13 dicembre una raccolta alimentare straordinaria per Gaza e la Cisgiordania, organizzata in 9 punti vendita della cooperativa, uno per ogni provincia in cui è presente Unicoop Firenze, in collaborazione con la Federazione delle Misericordie della Toscana e le associazioni di volontariato attive sul territorio.
Le iniziative sono state presentate sabato 13 dicembre, in un incontro che ha visto la partecipazione di Daniela Mori, Presidente della Fondazione Il Cuore si scioglie e del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze, Alessandra Petrucci, Rettrice dell’Università degli Studi di Firenze, Izzedin Elzir, Imam di Firenze, Stefano Ermini, Responsabile Progetti Italia Fondazione Giovanni Paolo II, Maria Orfeo, consigliera Centro Internazionale Studenti La Pira, e Filippo Pratesi, Direttore generale Federazione Misericordie della Toscana.
Un messaggio di pace e di speranza
«In questo tempo di festa natalizia per tutti noi, quello che vediamo succedere, giorno dopo giorno, all’altra sponda del mare, non può lasciarci indifferenti. Gaza e la Palestina vivono un momento particolarmente doloroso e incerto, una pagina di storia e di violenza terribile. Nessuno di noi avrebbe voluto trovarsi davanti a tutto ciò e in modo così drammaticamente impotente. Di fronte alla difficoltà di fare qualcosa per le persone colpite da questo conflitto, abbiamo allora pensato al futuro dei giovani e il loro futuro non può che passare attraverso il completamento degli studi, brutalmente interrotti dalla guerra. Abbiamo portato avanti questa iniziativa con l’Università di Firenze e un’ampia rete di partner che potrà garantire un’accoglienza e una presa in carico di questi giovani a tutto tondo. Oltre alle borse di studio, a cui tutti i nostri soci e clienti possono dare un contributo fino al prossimo 13 gennaio, ci siamo attivati con le Misericordie per la raccolta alimentare straordinaria che farà arrivare la nostra solidarietà dalla Toscana a Gaza e in Cisgiordania. Non sono gocce nel mare: laddove la guerra distrugge ogni dialogo, lanciamo queste iniziative come messaggi di speranza e di pace per costruire ponti di solidarietà concreta fra popoli», ha dichiarato Daniela Mori, Presidente della Fondazione Il Cuore si scioglie e del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze.
Credere nel futuro e nei giovani
«L’iniziativa, realizzata insieme a Fondazione Il Cuore si scioglie e Unicoop Firenze, permetterà a 8 studenti e 2 ricercatori palestinesi di proseguire il proprio percorso di studio e ricerca, ricostruendo un progetto di vita interrotto. Si tratta della terza azione promossa dall’Ateneo fiorentino in poche settimane a sostegno della popolazione palestinese, dopo gli interventi attivati a settembre e ottobre in collaborazione con partner istituzionali e nazionali. Un impegno che conferma il ruolo dell’Università di Firenze nel garantire accesso allo studio, continuità formativa e sostegno concreto alla ricerca anche nei contesti di maggiore fragilità»,ha dichiarato Alessandra Petrucci, rettrice dell’Università di Firenze.
Restituire la speranza di un domani
«Ringrazio tutti i partner di questa iniziativa che hanno accolto la richiesta che arriva dal nostro presidente Abu Mazen e da noi come comunità palestinese in Toscana e come comunità islamica: aiutare questi giovani a studiare significa allontanare l’odio e restituire la speranza di un domani positivo. Arrivare qui e trovare un contesto che accoglie, dove è ancora possibile il dialogo, il confronto fra persone di ogni religione e provenienza, è per questi giovani la migliore lezione di pace che possiamo offrire. Quando aiutiamo l’altro miglioriamo la sua vita ma anche la nostra. Abbiamo già due giovani arrivati da Gaza e altri cinque dalla Cisgiordania che, in pochissimo tempo, hanno imparato l’italiano e stanno proseguendo gli studi: grazie alle borse di studio sostenute con questo progetto, daremo un segnale concreto di cosa significa lavorare per la pace e l’accoglienza, nella speranza che queste iniziative possano moltiplicarsi e sostenere tanti altri giovani che credono in un futuro oltre la guerra», ha dichiarato Izzedin Elzir, Imam di Firenze.
Vicino a chi ha più bisogno
«A Gaza ci sono meno bombe e meno morti rispetto a un anno fa, ma la situazione umanitaria è ancora terribile, forse perfino di più, perché ogni risorsa in quel territorio è stata esaurita e anche in Cisgiordania la situazione è drammatica. Per questo non possiamo stancarci di offrire il nostro aiuto e le Misericordie toscane oggi sono nuovamente qui, raccogliendo anche l’invito lanciato dal nostro presidente nazionale Domenico Giani a ‘tendere nuovamente la mano a chi si trova in condizioni di estremo bisogno, che sia in Palestina, a Kiev o in qualsiasi parte del mondo. Lo scorso anno i toscani dimostrarono un cuore grande, aderendo all’iniziativa che avevamo lanciato insieme a Unicoop. Quest’anno chiediamo loro di fare altrettanto, ma siamo certi che sarà così, perché stare accanto a chi ha bisogno è nel Dna della nostra gente», ha dichiarato Alberto Corsinovi, Presidente della Federazione regionale Misericordie della Toscana.

Le borse di studio per giovani palestinesi
Dalla Palestina alla Toscana: il sogno universitario che resiste alla guerra anche grazie al progetto promosso dalla Fondazione Il Cuore si scioglie e Unicoop Firenze, in collaborazione con l’Università di Firenze, la Comunità Islamica di Firenze e Toscana, il Centro Internazionale Studenti La Pira e la Fondazione Giovanni Paolo II.
Cosa comprende la borsa di studio
L’obiettivo è finanziare borse di studio della durata di tre anni, garantendo anche vitto, alloggio, corsi di lingua, supporto psicologico, copertura sanitaria, attività di tutoraggio e abbonamento ai trasporti locali.
I beneficiari
Beneficiari saranno 8 studenti universitari palestinesi, iscritti a corsi di laurea triennali, magistrali supportati da studenti tutor e 2 ricercatori.
Il progetto vuole garantire agli studenti palestinesi l’opportunità di completare, in sicurezza, il proprio percorso formativo in Italia, senza perdere anni di studi fondamentali, prevedendo anche un supporto al rientro volontario in Palestina e al loro reinserimento nella comunità locale tramite la rete dei partner.
L’obiettivo è favorire il percorso educativo in un contesto sicuro, affinché gli studenti possano poi rientrare nel proprio paese o scegliere in modo consapevole dove proseguire la loro vita e il loro percorso professionale o accademico.
Un ponte per il futuro
Il ponte universitario tra Gaza, la Palestina e l’Italia coinvolge una rete di attori istituzionali e volontari. Un’iniziativa corale per rispondere alla crisi umanitaria provocata dalle violenze su Gaza e la Cisgiordania, che in due anni hanno distrutto tutte le sedi universitarie nella Striscia, compromettendo il futuro di migliaia di studenti.
Una volta individuati gli studenti, il progetto garantirà un accompagnamento sicuro e organizzato per l’ingresso in Italia tramite l’attivazione di un corridoio dedicato.
L’Università di Firenze contribuirà con l’esonero delle tasse universitarie e l’accompagnamento nella gestione della carriera accademica attraverso l’assegnazione di tutor universitari dedicati.
La Comunità islamica, grazie ai propri legami con il territorio palestinese, si occuperà della logistica del viaggio e delle fasi preliminari (supporto all’ottenimento dei documenti necessari per l’espatrio; coordinamento delle fasi di viaggio; organizzazione della presa in carico all’arrivo in Italia ecc..).
La Fondazione Giovanni Paolo II, tramite la messa a disposizione di un operatore specializzato in prima accoglienza, supporterà l’arrivo in Italia, il primo ingresso e tutte le pratiche necessarie per rendere effettivo e immediato l’inserimento sul territorio italiano.
Il Centro Internazionale Studenti La Pira provvederà ad attivare corsi di lingua italiana ai beneficiari sia in territorio palestinese che durante tutto il percorso universitario.
È in questa cornice di collaborazioni che è nata anche la raccolta fondi a cui possono contribuire soci e clienti donando alle casse dei punti vendita di Unicoop Firenze fino al prossimo 13 gennaio.

La raccolta alimentare per la popolazione palestinese
Anche quest’anno appuntamento straordinario con la solidarietà, per far arrivare un aiuto concreto alla popolazione palestinese: sabato13 dicembre, una giornata di raccolta alimentare promossa da Unicoop Firenze e Fondazione Il Cuore si scioglie in collaborazione con la Federazione delle Misericordie della Toscana e con il contributo delle associazioni di volontariato toscane.
Dove
Sarà possibile contribuire facendo spesa in nove punti vendita Coop.fi, uno per ogni provincia dove è presente Unicoop Firenze: Centro*Arezzo, Viale Amendola – Arezzo, Centro*Ponte a Greve – Firenze, Centro*Lucca, Viale Puccini – Lucca, Centro dei Borghi – Cascina, Centro commerciale Montecatini – Massa e Cozzile, Parco*Prato – Prato, Coop.fi Poggibonsi Via Salceto, Centro Parco Levante – Livorno, Coop Avenza.
Per la giornata è stato predisposto uno speciale allestimento che mette in evidenza i generi alimentari da acquistare e da lasciare ai volontari all’uscita dei punti vendita.
I prodotti da donare
I prodotti da donare sono farina, riso, pasta, legumi in scatola, sale, assorbenti, salsa di pomodoro, pannolini per bambini, latte in polvere, carne in scatola, sapone solido, biscotti infanzia.
Lo scorso anno la raccolta straordinaria, che portò alla donazione da parte dei soci di 23 tonnellate di beni alimentari e non, era rivolta agli abitanti della Striscia di Gaza e sono stati necessari diversi mesi per far arrivare i beni a destinazione, a causa del blocco di Israele.
I beneficiari della raccolta alimentare
Quest’anno, il contributo di Unicoop Firenze e dei soci sarà indirizzato a Gaza e alla Cisgiordania: tutto ciò che sarà raccolto verrà inviato alla popolazione palestinese mediante un’operazione umanitaria organizzata dalla Federazione delle Misericordie della Toscana, in collaborazione con la Custodia francescana di Terra Santa.
L’iniziativa è anche una risposta all’appello lanciato dal leader palestinese Abu Mazen che, nel recente incontro con i vertici di Unicoop Firenze, ha ribadito la necessità di nuovi aiuti, anche alimentari, da destinare «a Gaza, ma anche a chi sta soffrendo in Cisgiordania perché tutta la popolazione palestinese ha bisogno di un supporto».
Anche la Cisgiordania e Gerusalemme hanno subito i danni economici della guerra. A Betlemme è stata azzerata l’attività degli artigiani, un tempo fiorente: erano conosciuti nel mondo per gli oggetti sacri, lavorati a mano, in legno prevalentemente ma anche in altri materiali, che venivano acquistati da pellegrini e turisti. Ma il turismo, religioso e non, si è fermato il 7 ottobre 2023, data dell’attacco di Hamas.
Molti cristiani senza lavoro sono fuggiti e i palestinesi rimasti non hanno risorse per andare avanti. Padre Ibrahim Faltas, che oggi è direttore delle diciotto Scuole della Custodia di Terra Santa, e da tanti anni vicino a Unicoop Firenze, spiega: «Ormai sono due anni che queste persone sono senza la possibilità di guadagnare. Le vendite online non compensano quelle che avvenivano direttamente sul posto, in particolare in questo periodo vicino al Natale, quando i gruppi di pellegrini in visita affollavano le strade di Gerusalemme e Betlemme, ma anche gli altri luoghi santi legati alla storia di Gesù».
