Tra il 1504 e il 1508 Leonardo compilò a Firenze il Codice Leicester, denso di pioneristiche annotazioni e di affascinanti disegni, schizzi e diagrammi. Cinquecento anni dopo, in occasione delle celebrazioni per la morte dell’artista di Vinci, avvenuta nel 1519, l’opera torna a Firenze, alla Galleria degli Uffizi, dal 30 ottobre al 20 gennaio 2019. Il tema centrale del manoscritto è l’acqua: natura, forza e movimenti, tecniche e dispositivi meccanici e idraulici innovativi per piegarla a beneficio dell’uomo.
Leonardo prende spunto da geniali indagini teoriche e sperimentali sull’elemento acqua per formulare conclusioni rivoluzionarie anche sulla natura degli altri elementi (fuoco, aria, terra), per spiegare fenomeni astronomici come la luce cinerea della luna e per formulare ipotesi visionarie sulla formazione e sulla continua trasformazione del nostro pianeta, demolendo con analisi acute la tradizionale interpretazione della presenza di fossili marini sulla cima dei monti come conseguenza del Diluvio universale.
Il Codice fu compilato da Leonardo negli stessi anni e mesi nei quali compiva memorabili dissezioni anatomiche nell’Ospedale di Santa Maria Nuova; concepiva il progetto ambizioso di far volare l’uomo, consegnando a un altro prezioso manoscritto, il Codice sul volo degli uccelli, oggi alla Biblioteca Reale di Torino, le proprie riflessioni e gli studi relativi a questo obiettivo di inaudito ardimento; era impegnato in un’impresa pittorica ambiziosa (la Battaglia di Anghiari a Palazzo Vecchio); studiava soluzioni avveniristiche per rendere l’Arno navigabile da Firenze al mare, per mettere riparo alle sue continue esondazioni e introdurre tecniche efficaci per proteggere durevolmente le sponde del fiume dall’erosione delle acque correnti.
«L’esposizione del Codice Leicester di Leonardo, insieme ad altri preziosissimi disegni e scritti del genio da Vinci – afferma Eike Schmidt, direttore degli Uffizi -, dimostra il nostro impegno per rendere accessibili tematiche molto complesse della ricerca scientifica e di contestualizzare episodi fondamentali di storia della scienza in una prospettiva del tutto contemporanea».
La storia dell’opera è abbastanza travagliata: dopo la morte di Leonardo ad Amboise nel 1519, il Codice rimase nelle mani del suo allievo Francesco Melzi per poi passare allo scultore Guglielmo della Porta, quindi al pittore Giuseppe Ghezzi che lo vendette nel 1717 a Thomas Coke, futuro Earl of Leicester (di qui il nome dell’opera). Nel 1980 fu acquistato dal miliardario Armand Hammer e, infine, nel 1994 ne divenne proprietario Bill Gates, fondatore di Microsoft, che per questa importante occasione lo ha prestato agli Uffizi.
Anche digitale
I 72 fogli del Codice sono collocati nell’Aula Magliabechiana degli Uffizi insieme ad altri preziosi originali di Leonardo prestati da altri musei. Grazie ad un innovativo sussidio multimediale, il Codescope, il visitatore può sfogliare i singoli fogli sugli schermi digitali, accedere alla trascrizione dei testi e ricevere molteplici informazioni sui temi trattati.
Sono esposti anche alcuni spettacolari disegni originali di Leonardo, prestati da prestigiose istituzioni italiane e straniere, realizzati in quegli stessi anni, una stagione davvero magica della storia di Firenze che vide la presenza contemporanea nel perimetro delle proprie mura di grandissimi personaggi delle lettere, delle arti e delle scienze. Non a caso, Benvenuto Cellini definì quell’eccezionale stagione fiorentina “La scuola del mondo”.
«Il Codice Leicester – dichiara il direttore del Museo Galileo e curatore dell’esposizione, Paolo Galluzzi -, frutto dell’ormai acquisita maturità come artista raffinatissimo, penetrante osservatore della natura, ingegnere capace di concepire progetti di straordinario ardimento, e interprete originale dei fenomeni più significativi del macrocosmo e del microcosmo, offre una visione intrigante della vastità inaudita degli orizzonti esplorati dalla mente di Leonardo. Una mente protesa a raccogliere le sfide più complesse e a mettere in discussione le conclusioni stabilite dagli autori più accreditati della tradizione».
La mostra, realizzata da Gallerie degli Uffizi e Museo Galileo col contributo di Fondazione CR Firenze, è anche l’occasione per visitare la nuova sala dedicata a Leonardo, inaugurata agli Uffizi nel luglio scorso, dove sono esposti tre dipinti realizzati per edifici di culto: il Battesimo di Cristo, l’Annunciazione e l’Adorazione dei Magi.
In occasione della mostra i soci di Unicoop Firenze potranno usufruire di speciali visite guidate. Per informazioni www.coopfirenze.it/cultura; prenotazioni Toscana Turismo 0552657451.
Alla scoperta di Leonardo
Per i soci di Unicoop Firenze parallelamente alla mostra “Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci. L’Acqua Microscopio della Natura”, il Museo Galileo propone due laboratori tematici legati alla figura di Leonardo: “Leonardo arte e scienza” e “Magia e artifici del pittore”.
Il primo è un percorso che illustra, attraverso i disegni dell’artista scienziato, il legame tra le sue conoscenze sulla visione e le tecniche di rappresentazione prospettica: semplici e divertenti esperienze per comprendere il rapporto tra rappresentazione artistica e percezione visiva, tradizione prospettica e attuali immagini in “3D”.
Nel secondo i partecipanti saranno condotti in uno speciale viaggio fino alle soglie degli effetti speciali del cinema. Figure colossali, architetture deformate ed esempi spettacolari tratti dai disegni di Leonardo illustreranno, in modo semplice e divertente, la geometria prospettica e le sue distorsioni. Agevolazioni per i soci 055265311 www.museogalileo.it
Le proposte del Museo di Vinci
Anche il Museo Leonardiano di Vinci organizza alcuni laboratori (con agevolazioni per i soci Coop).
Il primo, Lo sguardo di Leonardo, propone di immedesimarsi nei panni dell’artista attraverso alcune esperienze pratiche. Con un gioco a squadre i partecipanti sono stimolati ad analizzare alcuni disegni leonardiani secondo un’ottica particolare: artistica, scientifica o tecnica.
Nel secondo laboratorio, i bambini sono i protagonisti di un’esperienza pratica di smontaggio e ricostruzione di modelli lignei relativi ad alcune tra le più significative soluzioni tecnologiche ideate da Leonardo e da altri ingegneri del Rinascimento.
L’ultimo, infine, è dedicato ai codici di Leonardo: i partecipanti potranno visionare i facsimili dei codici conservati presso la Biblioteca Leonardiana e ripercorrere le vicende complesse, intricate ed affascinanti alle quali questo inestimabile patrimonio andò incontro dopo la sua morte, avvenuta ad Amboise nel 1519, e la successiva inevitabile dispersione.
Info: Museo Leonardiano di Vinci – 0571933251 – www.museoleonardiano.it