Il 2025 può essere definito un anno a dir poco tumultuoso, caratterizzato da prezzi energetici elevati, inflazione, nuovi dazi e crescenti tensioni geopolitiche. L’aumento dei prezzi non è ai livelli del 2021 e del 2023, ma il costo della vita sta continuando a salire e l’avvio dell’estate ha segnato numeri bollenti, non solo sulla colonnina di mercurio: se i dati Istat a giugno hanno registrato un’inflazione generale dell’1,7% su base annua, i prodotti alimentari sono cresciuti nello stesso periodo del 3,5%, e il carrello della spesa – un insieme di beni rappresentativo della tipica spesa al supermercato – è aumentato del 2,8%. Marcello Giachi, nuovo presidente del Consiglio di Gestione di Unicoop Firenze, spiega: «Oltre che della stagionalità, oggi il prezzo dei prodotti alimentari risente di variazioni sempre più estreme legate al cambiamento climatico, alle guerre e all’instabilità politica internazionale. Esempi sono l’aumento del costo del cacao degli ultimi due anni – legato soprattutto a eventi climatici nei Paesi produttori – o quello del grano, per la guerra in Ucraina. Caffè, burro, frutta, derivati animali, come latte, formaggi e uova, carne, riso: i rincari hanno investito i prodotti a più alta frequenza di acquisto; quindi, cautela e selettività sono le parole chiave dei consumatori».
Cosa chiedono oggi principalmente i consumatori?
Oltre che la convenienza, emerge la ricerca costante di un equilibrio prezzo-qualità. A fronte di un calo del potere d’acquisto, le famiglie comprano in modo più consapevole e con più attenzione agli sprechi: prediligono confezioni più piccole, riducono le quantità e aumentano la frequenza degli acquisti, rinunciano al superfluo ma non ad alcuni alimenti alla base della piramide alimentare: frutta e verdura, olio buono, pane e pani speciali, ma anche yogurt, prodotti a base vegetale, biologici, con una forte attenzione al benessere e alla trasparenza delle etichette alimentari. Pur nella ricerca del risparmio, freschi e freschissimi costituiscono ancora il 45% del carrello.

La convenienza è da sempre un punto di forza della cooperativa…
I prodotti migliori al miglior prezzo: questa è la filosofia di base del nostro prodotto a marchio, che ha saputo rispondere efficacemente alla forte domanda di risparmio e questo ce lo dicono anche i numeri. Nel 2024 i volumi alimentari del prodotto a marchio sono cresciuti del 4% rispetto al 2023 e del 32,8% rispetto al 2019, segno che i consumatori hanno colto con noi la sfida di una convenienza che unisce più aspetti: il vantaggio economico e la bontà con la sicurezza, l’eticità e la sostenibilità ambientale.
Aggiungo, anche con l’innovazione: con l’arrivo di oltre 5mila nuovi prodotti sugli scaffali, dal 2022 ad oggi l’offerta a marchio Coop si è rinnovata del 50%, ampliando linee già in essere e coprendo tutte le categorie di mercato, compresi i freschi e freschissimi. Si può cambiare, certo, pur restando se stessi.
Prodotti locali, filiera corta e km zero, parole che piacciono ai consumatori: qual è l’impegno della cooperativa?
La nostra cooperativa è nata e cresciuta in Toscana e non sarebbe quello che è se non avesse intessuto una rete di relazioni durature con il territorio e la sua economia: oggi contiamo oltre 700 fornitori toscani, di prodotti alimentari e non, per un giro d’affari superiore al 25% del fatturato annuo all’acquisto e un indotto di oltre 14mila lavoratori, fra diretti e indiretti. Dietro i numeri, c’è la storia di una crescita reciproca che sostiene l’economia locale e, insieme, porta uno spaccato di Toscana sui nostri banchi e sulle tavole dei consumatori.

Filiere locali: quali sono le più valorizzate da Unicoop Firenze?
La lista, per fortuna, è molto lunga: dal Pat, il pesce dell’arcipelago toscano, alla filiera del suino e del bovino toscano, a quella del grano che vede in Cerealia un polo produttivo per tutta la rete di vendita. Sono tanti anche gli esempi di prodotti tipici riscoperti e riportati sui nostri banchi grazie al sostegno alle piccole produzioni locali: il pomodoro canestrino di Lucca, i legumi secchi degli Agricoltori custodi, la pera decana e la mela Stayman della Val di Chiana. Tutti sapori della nostra tradizione.
In un Coop.fi che ruolo giocano oggi le produzioni interne?
Sono il nostro fiore all’occhiello perché uniscono un’altissima qualità a una freschezza assoluta: dalla forneria, dove il pane a produzione interna è fatto con farina 100% toscana senza glifosato, alla pasticceria fresca, con ingredienti genuini e dolci fatti in giornata, alla rosticceria, fino a tutto l’assortimento dei prodotti pronti da cuocere preparati nei reparti carni e pesce. Le nostre piazze del fresco parlano del valore del cibo, con i suoi colori e odori, le lavorazioni dal vivo, i banchi assistiti dove ancora vive la relazione fra persone.
La cooperativa ha diverse tipologie di punti vendita: è un elemento di forza?
Sì, contiamo punti vendita medi e piccoli, che vanno dai 5mila ai 100 metri quadri, in località magari meno popolose o poco raggiungibili, di vicinato dove si va a fare la spesa quotidiana anche a piedi, come un tempo nella bottega di fiducia: in un’ottica di spopolamento dei luoghi e invecchiamento della popolazione, è anche in queste lolalità che vogliamo garantire un servizio per la comunità, essere di riferimento per il territorio. Questa varietà è un grande valore aggiunto per i nostri soci e clienti: la sfida, quindi, è trovare la sostenibilità economica in tutte le tipologie di punto vendita.
Essere vicini al territorio: in che modo?
In tanti modi: con la qualità dei prodotti al miglior prezzo, la garanzia di trasparenza e sicurezza alimentare, la conoscenza ravvicinata delle peculiarità di ogni bacino territoriale, con il lavoro e un welfare aziendale sempre più significativo, con la socialità, la cultura, la tutela dell’ambiente. Con nuovi servizi e vantaggi in risposta ai crescenti bisogni della popolazione.
Apprezzati da noi
Cortesia, convenienza, offerte speciali, velocità di spesa e qualità dei prodotti freschi, in particolare di forneria, pescheria e gastronomia: questi i punti di eccellenza della cooperativa, emersi dall’indagine Modus che, fra settembre e novembre 2024, ha interrogato 23mila soci e clienti in tutti i punti vendita Unicoop Firenze.
Dall’indagine Kkienn, svolta on line su mille soci a giugno 2024, spicca l’apprezzamento dei consumatori per l’ampia scelta dei prodotti toscani e a km zero, la trasparenza sui prodotti freschi, la sostenibilità delle confezioni e i suggerimenti di consumo forniti in punto vendita.