Oltre. Sguardi di futuro è il titolo del “Rapporto povertà 2024” delle Caritas della Toscana presentato venerdì 6 settembre anche grazie al sostegno di Unicoop Firenze e Fondazione Il Cuore si scioglie. Il Rapporto ci dice che in Toscana si sta generalmente bene, e allo stesso tempo ci invita a non abbassare la guardia, perché lo scivolamento verso il basso è sempre possibile per tutti.
Sono oltre 28mila le persone fragili che nel 2023 si sono rivolte a centri delle Caritas toscane, in linea con i numeri del 2022. Di queste, quasi il 30% sono “nuovi poveri” intercettati per la prima volta nel 2023, mentre il 39% sono persone conosciute da almeno 6 anni, segno che la povertà si cronicizza.
La metà sono donne e quasi 18mila delle persone incontrate rientrano nelle fasi centrali del ciclo di vita (il 61,2% ha fra i 25 e i 54 anni), quando generalmente tutti formano una famiglia, hanno dei figli e li crescono, dando una conferma indiretta del fatto che i bisogni riguardano il nucleo familiare nel suo insieme più che il singolo individuo (il 40% ha figli). Due persone su tre sono stranieri.
In molti casi (41% circa) hanno un basso livello di istruzione. Le persone che lavorano rappresentano il 16%: pur avendo un’occupazione, si rivolgono alla Caritas perché il loro reddito non è sufficiente rispetto ai bisogni del nucleo familiare. Il 18,2% vive una condizione di precarietà abitativa (senza casa, alloggi di fortuna, presso parenti e amici…).
Le problematiche raccolte dai volontari nel corso del 2023 sono prevalentemente di carattere economico e le risposte sono centrate sull’aiuto alimentare e di prima necessità, per il quale riceviamo un aiuto fondamentale da Unicoop Firenze, ma offrono anche una gamma di interventi diversificati (inclusi i sussidi economici), funzionale alla costruzione di percorsi di accompagnamento per aiutare a uscire dalla deprivazione in maniera duratura.
La sfida contenuta nel Rapporto è quella di assumere uno sguardo che non si ferma alla superficie, ma che sceglie, con coraggio, di misurarsi con la sfida del discernimento e dell’attivazione di reti di protezione sociale. Andare “oltre” le domande, scendere dentro i bisogni, per incontrare, ascoltare, accogliere ed accompagnare le persone, con i loro sogni e i loro desideri. Insieme, volontari e persone fragili, perché partecipi della medesima storia.
Abbiamo voluto insistere sulla parola “futuro” per sottolineare la necessità di un investimento che insieme, le istituzioni, le Caritas, il Terzo settore, sono chiamati a fare per affinare la capacità di leggere il tempo presente: costruire una visione di ciò che non è ancora, ma che può essere costruito solo insieme.
La sfida che il “Rapporto povertà 2024” ci pone è quella di creare itinerari perché le persone che incontriamo passino da essere “assistiti” a “protagonisti” del loro riscatto.