Mal di testa nei bambini: cosa fare e quando andare dal pediatra

Anche bambini e adolescenti soffrono di cefalea. I consigli di Francesco Mari neurologo del ospedale pediatrico Meyer

Ospedale pediatrico Meyer
Ospedale pediatrico Meyer
Consigli di salute e alimentazione nell'infanzia in collaborazione con i medici del Meyer di Firenze.

Il mal di testa è un disturbo frequente nei bambini, capace di diventare un vero e proprio tormento quando è ricorrente e intenso. «Il mal di testa è un sintomo molto comune: alcuni studi su popolazioni pediatriche hanno dimostrato che una percentuale fra il 35 e il 54% dei bambini presenta almeno un episodio di cefalea nel corso di un anno» spiega Francesco Mari, medico della Neurologia pediatrica dell’ospedale Meyer di Firenze. Se cefalea è un termine non specifico, che indica un dolore localizzato nella zona della testa e del collo e può avere molte possibili cause, «l’emicrania è una malattia caratterizzata da attacchi periodici di cefalea prolungata, di intensità moderata-severa, debilitante, a carattere pulsante, localizzazione unilaterale e associata a nausea/vomito e fono e fotofobia (fastidio al suono e alla luce, ndr). Insieme alle cefalee tensive e alla cefalea a grappolo (rara in età pediatrica), rappresenta la forma più frequente di cefalea primaria, cioè in cui non è riconoscibile una causa organica» precisa Mari.

Quale tipologia di cefalea è più comune nei piccoli?

In età infantile sono più frequenti le forme emicraniche (9%). Tale dato tende a crescere con l’età fino a toccare il 12% in età adolescenziale-adulta (nel sesso femminile intorno al 25%), percentuali che la rendono una delle malattie più diffuse in età riproduttiva. Le cefalee tensive (episodica e cronica) sono invece relativamente più frequenti in età adolescenziale e caratterizzate da mal di testa ripetuti e di breve durata, di intensità lieve-moderata, a carattere costrittivo, non debilitanti e non associati ad altri segni o sintomi.

Quali sono le cause principali del mal di testa nei bambini?

In questa fascia di età prevalgono le forme primarie, in cui non è presente alcuna causa organica o strutturale. Per queste, che siano con aura o senz’aura, è dimostrata la componente genetica con ruolo modulatore da parte delle fluttuazioni ormonali. Le forme tensive, come nell’adulto, dipendono prevalentemente da fattori emotivi e, nelle forme croniche, da problematiche psicologiche più importanti. Le forme secondarie o sintomatiche di lesioni cerebrali sono molto rare e causate da diverse malattie la cui rimozione o risoluzione determina la remissione della cefalea. Tra queste, le più temute sono le lesioni espansive cerebrali e le patologie infettive del sistema nervoso centrale.

Quali sono i rimedi per il mal di testa? Si può prevenire?

In caso di attacco severo di cefalea si possono somministrare i comuni analgesici (paracetamolo o ibuprofene). Nei pazienti con diagnosi di emicrania e attacchi frequenti (almeno plurimensili), è possibile prescrivere un ciclo di terapia preventiva della durata di tre mesi con farmaci che ne riducono progressivamente la frequenza.

I mal di testa frequenti passano crescendo?

Dipende: nelle forme emicraniche ciò non accade e anzi con la crescita aumenta l’incidenza della malattia. Nelle forme tensive è fondamentale inquadrare e risolvere la problematica emotiva alla base.

Quando è opportuno consultare il pediatra?

Il pediatra di famiglia ha un ruolo fondamentale, sia come prima figura medica di riferimento, sia per i controlli periodici a lungo termine, ed è opportuno interpellarlo se i mal di testa sono molto debilitanti, o si presentano più di una volta a settimana o, ancora, aumentano di frequenza e di intensità.

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