Disturbi alimentari negli adolescenti: occhio ai segnali

I consigli di Tiziana Pisano, neuropsichiatra infantile, responsabile della Psichiatria dell’Infanzia e Adolescenza e Neuro-riabilitazione dell’Ospedale pediatrico Meyer

Ospedale pediatrico Meyer
Ospedale pediatrico Meyer
Consigli di salute e alimentazione nell'infanzia in collaborazione con i medici del Meyer di Firenze.

I Disturbi del Comportamento Alimentare (Dca) sono un fenomeno in preoccupante aumento e con un’età d’esordio purtroppo sempre più precoce. «Il picco di insorgenza si ha solitamente in adolescenza, fra i 14 e i 18 anni, anche se l’età media di esordio si sta abbassando ed è attorno ai 12,3 anni di età, sia per i maschi che per le femmine. La comparsa precoce purtroppo depone per un decorso sfavorevole della malattia» spiega Tiziana Pisano, neuropsichiatra infantile, responsabile della Psichiatria dell’Infanzia e Adolescenza e Neuro-riabilitazione dell’Ospedale pediatrico Meyer.

Cosa sono i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione?

Persistenti comportamenti collegati con l’alimentazione che determinano un alterato consumo o assorbimento di cibo e che danneggiano significativamente la salute fisica o il cosiddetto “funzionamento psicosociale” e rappresentano un crescente problema di sanità pubblica.

Riguardano anche i maschi?

In Italia, l’incidenza (numero di nuovi casi di malattia, in una popolazione, in un determinato periodo di tempo) di anoressia nervosa per il sesso femminile è di 8 nuovi casi per 100 mila persone in un anno e fra 0,02 e 1,4 nuovi casi per 100 mila persone in un anno per il sesso maschile. L’incidenza della bulimia nervosa è stimata in almeno 12 nuovi casi per 100 mila persone in un anno per il genere femminile, e di circa 0,8 nuovi casi per 100 mila persone in un anno per quello maschile.

Ci sono differenze nei sintomi, in base al genere?

I sintomi principali si sovrappongono tra maschi e femmine, alcuni comportamenti appaiono più frequentemente in un sesso rispetto all’altro. I maschi tendono a mostrare meno pensieri relativi alla forma e al peso rispetto alle femmine e ad essere più preoccupati per la loro muscolatura; spesso fanno un uso intenso dell’esercizio fisico per aumentare la definizione muscolare. Le femmine, invece, tendono a impegnarsi maggiormente in comportamenti dietetici legati alla perdita di peso e a riferire maggiori preoccupazioni relative all’immagine corporea e alla spinta alla magrezza.

Quali i campanelli di allarme cui prestare attenzione, per genitori e insegnanti?

I campanelli di allarme includono: modificazioni nel profitto scolastico e nelle relazioni sociali, inizio di diete con particolare attenzione a cibi specifici che dovrebbero o non dovrebbero essere mangiati, ossessivo calcolo delle calorie ingerite, riduzione del cibo in pezzi molto piccoli, esercizio fisico eccessivo o altri comportamenti compensatori come il vomito autoindotto. Altri sintomi da non sottovalutare sono l’insorgenza di cefalea, la facile faticabilità, l’ipotensione e l’irregolarità del ciclo mestruale.

A chi rivolgersi?

È fondamentale parlarne con il medico curante e poi con il neuropsichiatra infantile, che indirizzerà il paziente e la sua famiglia al percorso di diagnosi e cura più indicato per il quadro clinico e la sua severità.

PILLOLE

  • L’età media d’esordio si è abbassata a 12, 13 anni.
  • Il problema riguarda anche i maschi, pur in misura minore.
  • Tra i campanelli d’allarme, il calcolo ossessivo delle calorie ingerite e l’esercizio fisico eccessivo.

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