I disturbi del sonno sono capaci di tormentare anche le notti dei bambini. E, di conseguenza, quelle dei loro genitori: ce ne parla Caterina Teodori, psicologa psicoterapeuta dell’ospedale pediatrico Meyer, con qualche suggerimento per favorire nanne serene.
Quali sono i disturbi del sonno per i bambini?
I disturbi del sonno rappresentano un problema frequente in età evolutiva. Se in una piccola percentuale di casi (disturbi respiratori, apnee del sonno o movimenti periodici degli arti in sonno) è necessario un intervento da parte del medico, nella maggior parte i bambini presentano problemi di sonno di tipo comportamentale, come difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni, risveglio precoce oppure pavor nocturnus.
Già: cos’è il pavor nocturnus?
È piuttosto frequente e non ha alcun significato patologico: si manifesta come uno stato di agitazione intensa durante il sonno profondo che può spaventare e preoccupare molto i genitori. In realtà la cosa migliore è non fare nulla, se non stare attenti al fatto che il bambino non si faccia male urtando oggetti durante i movimenti veloci e inconsapevoli che caratterizzano la crisi, che nella maggior parte delle volte dura pochi minuti e a un certo punto, come se nulla fosse, si risolve e il bambino si rimette a dormire tranquillamente.
Come agevolare un sonno sereno?
Ci sono alcuni comportamenti semplici che i genitori possono mettere in atto per aiutare il bambino a “lasciarsi andare”. Addormentarsi infatti può rappresentare per i bambini un’esperienza difficile da affrontare, in quanto si tratta di un distacco dalla realtà e quindi anche un momento di separazione dai genitori. È quindi importante aiutarli ad addormentarsi nel proprio lettino attraverso rituali di accompagnamento che permettano al bambino di abbandonarsi serenamente al sonno, come il racconto di fiabe, il canto di una ninna nanna, delle carezze o dei massaggi.
Gli orari sono importanti?
Sì: una corretta igiene del sonno richiede di mantenere regolari gli orari di addormentamento serale e di risveglio al mattino, così come il sonnellino pomeridiano per i bambini più piccoli. Addormentarsi la sera a un’ora abbastanza precoce (intorno alle 21) aiuterà il bambino a dormire più a lungo perché, contrariamente a quanto siamo portati a pensare, se il bambino è troppo stanco avrà difficoltà ad addormentarsi e a mantenere un sonno regolare.
È altresì sconsigliato l’utilizzo di dispositivi elettronici che interferiscono con il sonno sottoponendo il bambino a stimoli luminosi attivanti e impegnandolo in attività particolarmente coinvolgenti che non lo aiutano a rilassarsi e a prendere sonno.
Integratori come la melatonina possono aiutare?
L’uso di integratori, tipo la melatonina, che favoriscono il sonno può essere utile, ma è indispensabile parlarne prima con il pediatra. Ricordiamoci anche che rischiano di risultare inefficaci, se i genitori non prestano attenzione alle semplici ma importanti regole che molto aiutano a favorire, fisiologicamente, un buon sonno notturno.
Consigli in pillole
- L’ora X. Un addormentamento precoce aiuta il buon riposo: le 21, idealmente, sono un buon punto di riferimento
- Niente tablet. Gli stimoli dei dispositivi elettronici non aiutano il bambino a rilassarsi
- Melatonina? Sì, ma. Gli integratori possono essere d’aiuto, ma previo parere del pediatra e insieme al rispetto delle regole