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Polenta con le leghe

Un piatto della tradizione. C'è chi lo chiamava polenta incatenata, l’incavolata, l’intruglia, Farinata con le leghe, bordatino… tante varianti, ma due punti fermi: il cavolo nero coi fagioli, e la polenta con l’olio bono

Luisanna Messeri
Luisanna Messeri
Cuoca e blogger toscana

Fermi tutti, questo è un piatto che in Toscana ce lo stiamo dimenticando… eppure in passato ha levato la fame a tanti dei nostri nonni! C’è chi lo chiamava polenta incatenata, l’incavolata, l’intruglia, Farinata con le leghe, bordatino… tanti nomi, tante varianti, ma due punti fermi: il cavolo nero coi fagioli, e la polenta con l’olio bono. Questa polentona è buona appena fatta mangiata calda, con un filo d’olio a crudo e una macinata di pepe nero. Se vi avanza, però è ancora più buona: versatela ancora calda in in uno stampo e una volta raffreddata sformatela, tagliatela a fette, ripassatela in padella con un non nulla d’olio e vi leccherete i baffi.
Buona polenta della memoria a tutti,
la vostra Luisanna

Ingredienti (x10 persone)

Tempo di preparazione: 40 minuti

La preparazione

  1. Tagliate a pezzetti il rigatino e rosolatelo con un filo di olio, il concentrato e il porro fatto a rondelline. Aggiungete la verza e il cavolo nero puliti e tagliati grossolanamente: lasciatene 4 foglie da parte che sbollenterete poi per qualche minuto.
  2. Aggiungete il brodo vegetale caldo, il minestrone surgelato, aggiustate di sale e pepe
    e unite i fagioli sciacquati dal liquido. Senza arrivare ad ebollizione versate, a pioggia, la farina di mais e girate via via lasciando cuocere per una decina di minuti.
  3. Prendete uno stampo da plumcake (o rotondo a piacere) ungetelo e rivestitelo con le foglie intere di cavolo nero e versate la polentina. Compattatela e fatela raffreddare per ben sformarla su un tagliere: fatela a fette, che potrete mangiare così, con un filo di olio crudo, oppure rosolatele con un filo di olio in padella per scaldarle e renderle croccanti.

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