Trama
Due storie di immigrati, Marek, giovane polacco diplomato che vive a Cracovia con la mamma, e Aleya, nigeriana, orfana dei genitori, cresciuta da uno zio.
Lui rispondendo ad un annuncio su di un giornale decide di partire per l’Italia iniziando come bracciante nella raccolta di pomodori nel sud, dove si trova ad affrontare una situazione di estremo sfruttamento della manodopera immigrata sia est europea che Africana.
Lei viene venduta dallo zio e dopo varie vicissitudini che la costringono a fare la prostituta per vari padroni, si ritrova anche lei in Italia super sfruttata dai “padroni” nigeriani.
Le due vite si intrecciano grazie all’amore e cercano insieme di sfuggire ad un destino che ha rubato loro libertà e dignità.
La citazione degna di nota
Passarono tre mesi e piano piano Aleya ad ammazzarsi non ci pensò più, perché aveva trovato il modo per fare tutto quello che volevano senza essere davvero lì. Quando si stendeva sul materasso, e gli uomini le ansimavano sopra, pensava al prato verde e liquido, ci infilava i piedi e poi camminava lentamente, con l’acqua che le accarezzava le cosce e poi la pancia e il petto, e quando arrivava agli occhi era tutto finito, e l’uomo il più delle volte era già di nuovo in piedi.
Le nostre riflessioni
Libro insignificante dal punto di vista letterario, più vicino ad un’inchiesta giornalistica che ad un romanzo. Qualcuno di noi l’ha trovato così crudo da non riuscire a terminarlo. Uno spaccato di realtà durissimo che racconta delle vite di due schiavi in un paese della moderna Europa.