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Un'estate

Un’estate

Autore Claire Keegan

Casa editrice Einaudi Stile Libero, 2023

Pagine 80

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Firenze Sud-Ovest

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Irlanda, estate. Una bambina figlia di una famiglia numerosa viene affidata nei mesi estivi ad una coppia che abita in una fattoria, i signori Kinsella. Avrà da mangiare in abbondanza e potrà aiutare nelle faccende di casa e nei tanti lavoretti legati alla vita in campagna.

La bimba, com’ è naturale, all’inizio è intimidita e un poco impaurita, ma i Kinsella sapranno accoglierla con tatto e delicatezza fin dal primo momento, con gesti, segnali e piccole attenzioni alle quali la bimba non è stata mai abituata.

Senza molte parole, ma con grande attenzione e sensibilità, la bambina viene accolta e integrata nella vita quotidiana della fattoria, fatta di attività manuali in cucina, preparazione dei cibi, spesa, pulizie, che la piccola svolge con cura.

Malgrado l’ombra della perdita di un figlio in tenera età offuschi per un momento l’atmosfera dello stare insieme, questo non diminuisce il calore del rapporto con l’anziana coppia.

La fine dell’estate sarà un momento pieno di emozione, in cui trattenere le lacrime, in cui il silenzio è meglio di tante parole di circostanza. E’ venuto il momento per la bimba di tornare a casa e a scuola e anche di ricongiungersi alle sue sorelle e fratelli, oltre che a conoscere il nuovo fratellino nato durante l’estate.

Ma l’esperienza umana che la bimba ha avuto rimane ormai indelebile e il legame che si è creato con i Kinsella è molto profondo: così corre, la bimba, corre veloce, come era solita fare nei campi, per volare dalla sua seconda famiglia, per essere di nuovo accolta, questa volta però senza distanza fisica, ma nell’abbraccio lungo e intenso di “papà” Kinsella. L’amore non ha davvero confini.

 

La citazione degna di nota

“- La vedi? – dice lui
– Sì, – dico io. – Eccola là§
Ed è allora che lui mi prende fra le braccia e mi solleva come se fossi sua”.

Le nostre riflessioni

Il racconto ha coinvolto moltissimo i lettori, per la sua delicatezza, per l’amore filiale, per l’attenzione e la cura verso l’infanzia. Qualcuno ha definito splendido questo breve romanzo, altri ne hanno colto gli aspetti pedagogici, tutti sono stati d’accordo nel definire l’amore puro, senza vincoli, la migliore cura che esista. Tutti si sono emozionati per i sentimenti delicatissimi suscitati dalla storia e dalla scrittura, così essenziale, così attenta al particolare, in alcuni punti quasi un trattato di meditazione, tanto si sofferma nell’attenzione a ogni gesto quotidiano: il momento del bagno, il momento della preparazione del cibo, il momento in cui ci si corica.

Ambientato in Irlanda negli anni 60-70 del Novecento, dal libro è stato tratto un film altrettanto delicato, dal titolo “A quiet girl”, mentre il titolo originale, “Foster” significa appunto affidare, allevare, coltivare, incoraggiare.

La bimba non conosceva le parole della cura, né i gesti. Per lei è tutto nuovo, all’inizio ne ha paura, forse non ci crede, la sua vita è diversa. Una famiglia in cui c’è amore, quando non si conosce, può lasciare confusi.

La famiglia che “non ha segreti”, quando invece di segreti ne ha, uno molto importante, è una famiglia che ricorda quella di Michela Murgia, è stato detto, una famiglia priva di legami di sangue ma non per questo con legami meno profondi. E i segreti in realtà non sono tali, ma solo non detti, perché certe cose sono superflue da dire, contano dentro l’essere umano, dove sono radicate.

L’amore dei Kinsella per la piccina non è compensatorio per la perdita del proprio figlioletto, ma è un sincero, profondo bisogno di dare amore.

Tanti sono i temi legati alla famiglia in questo racconto potente, il tema della paternità ad esempio, una paternità assente, quella biologica, e una paternità piena d’amore che si concentra nella scena dell’abbraccio fra John Kinsella e la bimba alla fine del romanzo. E

ancora il tema della maternità, anche questa biologica (quella madre incinta e con una famiglia così numerosa che non si nominano nemmeno i figli esistenti) e una maternità fatta di cura.

Promosso a pieni voti dai partecipanti al circolo, questo racconto breve, anche nella delicatezza della descrizione dei sentimenti più spiacevoli e negativi, come l’angoscia del figlio perso e del senso di colpa offre una grande occasione di piacere letterario.