Trama
Il libro narra una storia che si dipana tra mito, favola e allegoria, all’interno di “zone” vicine alla terra (dentro, oltre..?), ben contraddistinte da caratteri specifici (maschile-femminile, pacifico-violento, ordinato-selvaggio e così via) e ben delimitate da confini sia fisici che socio-culturali, anzi…antropologici. Le zone sono governate da una entità onnisciente – I Tutori – il cui disegno è oltremodo oscuro e le cui volontà vengono seguite, per lo più percepite, in maniera incondizionata da tutti. Il libro si apre proprio con l’accettazione di un comando superiore, misterioso e imprescindibile, che porta la mite regina Al-Ith della zona 3 (paradiso pacifico e matriarcale) a sposarsi con il brutale Ben-Ata, Re della zona 4, terra guerriera dove regna il caos e la povertà. Questo connubio, forzato per entrambe le parti, genera un rimescolamento di emozioni e sentimenti, in cui i caratteri dei due popoli si mescolano, conoscendosi finalmente ed apprezzando alcune cose l’uno dell’altro, ma certamente restando spiazzati da questa vicinanza e perdendo qualcosa di sé.
Anche gli altri personaggi che via via si incontrano subiscono questi mutamenti, in tono minore o maggiore, in maniera più consapevole o meno, come pure gli elementi fisici e la vita stessa delle zone.
In seguito entra in ballo la selvaggia regina della zona 5, Vahshi, anche lei obbligata a sposarsi con Ben Ata, personaggio sempre in bilico tra ferocia e scrupolo, derisione e ammirazione, certezza e dubbio. Trama sicuramente non facile.
La citazione degna di nota
Dopo tutto, la storia di Al-Ith ci ha insegnato che ogni cosa che avviene in una Zona ha delle ripercussioni sulle altre, anche quando ci crediamo ostili a essa o quando ci dimentichiamo di quel che succede al di fuori dei nostri confini. Noi condividiamo e ci scambiamo i nostri momenti di indolenza, ristrettezza mentale e autocompiacimento. Quando quelle povere donne avevano lottato e combattuto per alzare le teste e guardare le montagne che si ergevano sopra di loro, era come se stessero segretamente riversando energia e forza nelle molle che alimentavano tutti noi. E quando Al-Ith intraprese la sua discesa forzata in quella terra tetra, lo fece per tutti noi….
Le nostre riflessioni
Libro assolutamente inconsueto per il nostro circolo che, per la prima volta, si misura con un ibrido tra fantasy, fantascienza e distopico, un genere che l’autrice stessa chiama “space fiction”.
Al primo approccio il libro ha sconcertato tutti, in quanto è stato letto a tappe e con fatica, perché per lo più non amanti del genere. Alcuni hanno trovato difficoltà a proseguire nella lettura, scoraggiati anche dall’eccesso immotivato di scene di accoppiamenti. Altri hanno evidenziato la sproporzione tra episodi brevissimi trattati lungamente, con ripetizioni, e periodi temporali lunghi appena accennati.
Poi però in alcune lettrici è subentrato una sorta di entusiasmo e di coinvolgimento nella storia, soprattutto per la curiosità indotta dalla figura della protagonista e dal coro di altre figure femminili, che infatti sfociano in un epilogo mistico, con numerosi spunti di riflessione. Il raggiungimento, da parte della donna e di pochi altri eletti della parte più spirituale delle zone, conclude in bellezza l’elogio della determinazione e della forza psicologica femminile.
A volte si ha come l’impressione che tutta la vicenda si svolga all’ interno della mente di un solo personaggio, al di là di chi esso possa essere. La storia dell’ evoluzione di una mente, dei pensieri che vi nascono e si trasformano, a seconda dello sviluppo formativo personale, ma anche -forse- di un’ evoluzione antropologica e sociale umana.
È stata poi apprezzata la capacità della scrittrice nella descrizione paesaggistica, che per la ricchezza dei dettagli potrebbe essere associata ad una sorta di realismo magico e soprattutto la bravura nel riuscire a far condividere la lotta interiore, appassionata e feroce, dei protagonisti nel loro avvicinarsi l’uno all’altra, nella reciproca accettazione di perdere parte della loro identità primitiva per arricchirsi a vicenda e migliorare i loro regni.
Le forti differenze socio-politiche nell’ amministrazione delle zone delimitano differenze di genere (oggi così attuali) e condizioni di vita diverse; la zona 4 è senz’altro la parte di noi più fisica, istintuale e selvaggia, mentre la zona 3 è dominata dalla benevolenza, dall’accettazione e valorizzazione dell’altro e i relativi sentimenti – che vorrebbero essere annullati – determinano invece con forza le azioni degli uomini.
Per questo la storia narrata potrebbe essere considerata una sorta di favola, metafora del mondo di oggi, una allegoria con caratteristiche futuristiche ed essenziali.
Altro elemento di rilievo è rappresentato dal cronista che si immedesima e “diventa“ i vari personaggi.
La maggioranza riconosce che si tratta di un libro che ha il pregio di stimolare riflessioni di ordine antropologico e sociale, con una trama complessa ma tutto sommato scorrevole.
Lo consigliamo a...
Agli amanti dei generi: fantascienza, distopico, fantasy, space fiction.
Le parole chiave del libro
Madre
padri della mente
messaggio
nostalgia
villaggio
canzone
mistero
tribù
confine