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Un giorno questo dolore ti sarà utile

Un giorno questo dolore ti sarà utile

Autore Peter Cameron

Casa editrice Adelphi, 2010

Pagine 224

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Poggibonsi

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

James ha 18 anni e vive a New York. Finita la scuola, aiuta la madre nella sua galleria d’arte. Nella speranza di trovare un’alternativa all’università, James cerca in rete una casa il più lontano possibile dalla sua dove praticare in pace le sue attività preferite: la lettura e la solitudine. Le avventure e i pensieri di James sono la forza di questo libro, con la sua ironia inquieta e malinconica, ma senza tempo.

La citazione degna di nota

Quasi tutti pensano che le cose non siano vere finché non sono state dette, che sia la comunicazione, non il pensiero, a dargli legittimità.

Ero sempre stato impaziente di diventare un adulto, perché credevo che il mondo degli adulti fosse…beh…adulto. […] ma ormai cominciavo a capire che quel mondo era stupidamente brutale e pericoloso come il regno dell’infanzia.

Quando desideri con tutto il cuore che qualcuno ti ami, dentro ti si radica una follia che toglie ogni senso agli alberi, all’acqua e alla terra. E per te non esiste più nulla, eccetto quell’insistente, profondo, amaro bisogno. Ed è un sentimento comune a tutti, dalla nascita alla morte.

Le nostre riflessioni

Questo è uno di quei romanzi in cui si deve entrare prima di poterlo apprezzare a pieno. Così è stato per buona parte del gruppo: nonostante si possa trovare un po’ difficoltosa la prima parte, quasi subito si entra nel vivo della storia di James, anche grazie alla scrittura di Cameron. L’autore, infatti, spesso predilige la narrazione tramite dialoghi, scelta che rende la narrazione inevitabilmente più scenica ma di conseguenza anche più incisiva. Colpisce molto la potenza delle parole scelte, soprattutto per rappresentare i pensieri del protagonista.

A colpire le lettrici è stato anche il modo di descrivere i suoi personaggi e quella che sembra una tipica famiglia americana, in realtà disgregata come tante altre: anche se James e la sua famiglia a primo acchito possono sembrare tradizionalmente molto lontani da noi, in realtà non lo sono affatto.

James è un adolescente introverso come altri, vuole solo affermare la sua identità, anche quando nessuno attorno a lui riesce a capirlo o anche solo ascoltarlo. In realtà ha semplicemente una grande lucidità nel percepire le discrepanze della realtà, e ne è perfettamente consapevole. Non vuole nemmeno sfuggirne, anzi, al contrario di quello che tutti gli dicono, ci sta anche piuttosto bene. Anche quando tutti provano a cambiarlo.

Più si va avanti con la lettura più ci si ritrova in James. In qualche modo ci si riesce ad immedesimare nella sua riservatezza, nelle sue riflessioni e anche nel suo non sapersi mettere nei panni degli altri, e di conseguenza fare delle scelte sbagliate, anche quando le sue azioni hanno effetti negativi sugli altri…

James ha più di tutto voglia di essere ascoltato. Ma tra tutti coloro che provano ad aiutarlo, l’unica persona a farlo veramente è quella che non lo ha mai

forzato in nulla: la nonna. Lei è una figura positiva per James, la persona che lo rispetta e lo ascolta davvero quando lui ne ha bisogno. Non gli dice cosa deve fare, gli dice ciò che ha bisogno di sentire per poi capire da solo cosa vuole da se stesso e dal suo futuro, dandogli la chiave per affrontare le sue scelte. Il bel rapporto tra James e sua nonna è probabilmente l’unica cosa che ha messo tutto il gruppo d’accordo, anche chi non ha apprezzato gli eventi del romanzo o empatizzato con James.

Tutto il gruppo in generale ha trovato le scene con la psicologa il riflesso di tutto ciò che James ha attorno: incomprensione. Sin dall’inizio del loro rapporto lei ha usato degli strumenti obsoleti per rapportarsi con lui, aumentando così le difficoltà di James nell’esprimere chi è o anche cosa pensa davvero.

 

Per alcune lettrici lui vuole solo capire come diventare adulto ma nel farlo non si allontana troppo da quello che sono i suoi genitori, mentre per altre lui è davvero riuscito a creare la sua individualità, proprio opponendosi a quello che la sua famiglia è stata per lui.

Lo consigliamo a...

Soprattutto ai giovani, ma anche ai nonni e a tutti gli adulti che si sono scordati cosa vuol dire essere adolescenti.