Trema la notte

28 dicembre del 1908: un terremoto devastante distrugge Messina e Reggio Calabria. A partire da questo fatto di Storia realmente accaduto, prende il via la storia di una ragazza e di un bambino.

Sono loro i protagonisti, loro che hanno perso tutto, ma che così hanno la possibilità di ripartire da capo, magari più somiglianti a sé stessi e all’amore a cui aspirano.

Nicola e Barbara, protagonisti della storia nella Storia, con la devastazione causata dal terremoto perdono tutto, soprattutto le catene e le corde alle quali erano state legati e che, in qualche modo, li avevano fatti sentire al sicuro. La prigione si apre e si sentono “sprotetti”: il mondo che hanno conosciuto non esiste più e, in questo nuovo universo, rigeneratosi dopo un crollo improvviso, diventano liberi di reinventarsi, liberi di poter scegliere la propria carta nel mazzo degli Arcani.

Hanno la possibilità di ricostruire, di adoperarsi in modo che il male che hanno subito possa volgersi in qualcosa di positivo ma, soprattutto, in un panorama apocalittico percepiscono un’inattesa fiducia nel futuro alla quale daranno spazio per mettere a tacere i fantasmi del passato.

Interessante la dualità che si sviluppa lungo il corso del romanzo: il rapporto tra i protagonisti, il territorio diviso da uno stretto di mare, ma unito dal terremoto, le due parti in cui è diviso il libro.

Sono soprattutto le figure femminili a dominare la scena in questo romanzo storico, con la forza interiore e la loro capacità di lottare con tutte le forze per quello in cui credono, anche se non sempre con esito positivo, mentre le figure maschili risultano arroganti, violente ed egoiste, con qualche doverosa eccezione di personaggi buoni, ma che danno comunque una sensazione di poca personalità, tanto da impallidire rispetto a quelli femminili.

A chi non si stanca di cercare la speranza anche nei giorni più difficili, a chi vuole conoscere una parte di Storia poco nota, a chi cerca una scrittura scorrevole e di livello.