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Trappola per volpi

Trappola per volpi

Autore Fabrizio Silei

Casa editrice Giunti

Pagine 408

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Agliana

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

È l’estate del 1936 in una Firenze in pieno regime fascista quando il tranviere Ettore Becchi trova il cadavere di una donna lungo la riva del fiume Arno. La vittima è la moglie del senatore Bistacchi, figura molto vicina al Duce. Sarà il giovane vicecommissario Vitaliano Draghi a condurre le indagini con un aiuto del tutto speciale: l’amico contadino di vecchia data Pietro lo accompagnerà in questa avventura.

Pietro è un uomo dalle mille sorprese, con una mente che corre veloce, che osserva e deduce. I due riusciranno a sciogliere la matassa di informazioni che sono riusciti a raccogliere per arrivare alla risoluzione del caso.

La citazione degna di nota

Mi piacciono le trappole, hanno il pregio di far risparmiare un sacco di tempo, ma il difetto di catturare alle volte l’animale sbagliato. Non mi piacciono invece i lacci o le tagliole, perché chi ci finisce non ha scampo, innocente o colpevole, ci lascia le penne o una zampa… quando si tratta di uomini è molto facile che una trappola si trasformi in una tagliola o in un laccio. Bisogna fare attenzione…

Le nostre riflessioni

Il libro è stato apprezzato soprattutto per lo stile semplice, dal ritmo incalzante facilitato dall’uso frequente del dialetto fiorentino, regalando così alla storia un’atmosfera gioviale, dinamica. Molto interessante la scelta del periodo storico in cui la vicenda si svolge: lo scrittore, infatti, rievoca efficacemente l’ambiente fascista, aiutato probabilmente da una buona ricerca delle fonti. Interessanti sono i dettagli sulla dittatura del tempo, prima fra tutte la censura: lo stesso omicidio viene citato en passant sul quotidiano poiché era fondamentale che il regime non si macchiasse di fallimenti o errori di sorta. Importante sono anche gli accenni alla lotta sotterranea antifascista portata avanti, nel romanzo, dal fratello della vittima e dalla vittima stessa cosa che infatti le costerà molto cara, o lo stesso Pietro.

I personaggi sono ben descritti, sia i protagonisti che le “comparse”, poiché ognuno di loro è lo specchio dell’Italia del Fascio. Vitaliano è il bravo ragazzo intelligente e brillante, diviso a metà tra due mondi: quello della polizia, simbolo dell’ordine e arma principale del fascismo, e quello della giustizia che non sempre va d’accordo con l’ideologia del tempo. Poi c’è Pietro, animo puro, che non ammette compromessi e che fatica a nascondere il suo odio per il duce. È un uomo brillante, intelligente, curioso e istruito, determinato a ribaltare il luogo comune del contadino ignorante e analfabeta. Sempre un passo avanti a tutti, grande osservatore di tutto ciò che lo circonda, una figura che rappresenta in qualche modo un tributo all’intramontabile Sherlock Holmes.

Unico neo del romanzo è la ripetitività di alcune situazioni: l’autore tende a riproporre spesso il riepilogo delle fasi dell’indagine. Anche il cambio di rotta che avviene a metà libro suona un po’ come un mezzo per allungare la storia, qualche taglio non sarebbe guastato per rendere più fluide e scorrevoli alcune parti.

Lo consigliamo a...

Agli amanti del genere, ma anche a chi vuole fare un tuffo nella Firenze degli anni Trenta.

Le parole chiave del libro

Firenze

Fascismo

astuzia

amicizia