Stoner

William Stoner ha una vita che sembra essere assai piatta e desolata. Non si allontana mai per più di centocinquanta chilometri da Booneville, il piccolo paese rurale in cui è nato, mantiene lo stesso lavoro per tutta la vita, per quasi quarant’anni è infelicemente sposato alla stessa donna, ha sporadici contatti con l’amata figlia e per i suoi genitori è un estraneo, per sua ammissione ha soltanto due amici, uno dei quali morto in gioventùA quarantatré anni compiuti, William Stoner apprese ciò che altri, ben più giovani di lui, avevano imparato prima: che la persona che amiamo da subito non è quella che amiamo per davvero e che l’amore non è una fine ma un processo attraverso il quale una persona tenta di conoscerne un’altra

In questo libro non succede niente? Non è assolutamente vero, questa è la storia di una vita , succede tutto. Il romanzo ci fa riflettere sul modo in cui una vita deve essere vissuta,in modo totale, cosa che il nostro protagonista non fa mai.

Vi è nel protagonista un totale disinteresse delle altre persone, per esempio nel rapporto con la figlia con cui non riesce a costruire un rapporto di nessun genere, in ogni rapporto umano Stoner si comporta cos’ non agendo mai, e per questo ci fa un pò arrabbiare.

Ben scritto, anzi scritto in maniera magistrale, nel romanzo non succede mai niente di eclatante , la vita di Stoner procede piatta e senza scossoni, ma Williams ci attira nella lettura fino all’ultima pagina, riuscendo a traghettarci in una pagina dopo l’altra senza mai lasciarci andare, conducendoci alla fine del romanzo e del protagonista, senza sosta.

A tutti coloro che vogliono leggere un libro dove una pagina tira l’altra, dove non ci sono grandi eventi, ma solo una vita ordinaria.