Trama
I protagonisti di questo divertente e rocambolesco romanzo sono nonno Zaccaria e il suo affezionatissimo nipote, che narra la vicenda dal suo punto di vista innocente, infantile, surreale: i giorni in cui nonno Zaccaria pensava di essere Napoleone.
Il desiderio di riavere indietro l’amato nonno (portatogli via da un estraneo che parla in francese e che viene internato nella “casa di cura”) è così forte e puro nel bambino che alla fine, come in una fiaba, si realizza.
Il rapporto tra i due è dolce e favoloso: un filo rosso che attraversa tutto il libro, un legame indissolubile che prosegue anche oltre la morte.
La citazione degna di nota
Non avevamo dimenticato la lezione: anche se non vedi una cosa o non la puoi toccare, non vuol dire che non esiste. Col nonno Zaccaria infatti continuammo a parlare anche a costo di passare per suonati. E infine, come si può vedere, mi decisi a scrivere la storia di quando per un periodo della sua vita era diventato l’empereur. (p. 155)
Le nostre riflessioni
Col suo stile umoristico, questo racconto si divora in un lampo quasi come un fumetto, ma si presta anche a una doppia lettura: da una parte ci sono l’amore e gli insegnamenti del nonno, in particolare quelli riguardanti il mondo della natura, così incantato agli occhi del nipote; e insieme c’è il tema della malattia mentale e quello della sua non-accettazione da parte della famiglia e della comunità.
L’autore è un medico che prende in giro gli altri medici in modo anche autoironico. La malattia mentale c’è, ma spesso non si vede: dov’è il confine? Ecco allora l’immagine del cancello invisibile del manicomio, come qualcosa che non si vuole vedere perché non si accetta, proprio come la malattia mentale di nonno Zaccaria e di tutti gli altri matti del mondo.
Lo consigliamo a...
Ai nonni, ai nipoti e ai genitori.
Le parole chiave del libro
Nonni
nipoti
malattia mentale
non-accettazione