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Romanzo senza umani

Romanzo senza umani

Autore Paolo Di Paolo

Casa editrice Feltrinelli, 2023

Pagine 214

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Pisa

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Mauro Barbi è uno storico che intraprende un viaggio verso il lago di Costanza – il suo principale oggetto di studi – e parallelamente un viaggio interiore riprendendo i contatti con persone ormai uscite dalla sua vita. La narrazione alterna, infatti, due storie: quella del lago durante una glaciazione apocalittica del 1573, che ha portato alla morte di molte specie animali e a un’atmosfera tetra e inospitale; e quella di Mauro, un umano troppo umano alla ricerca di un disgelo interiore e della sua memoria.

Il passato di Mauro è segnato da “incidenti emotivi” che lo hanno portato a riflettere sulle relazioni che ha intrecciato o trascurato, in particolare l’amore con Anna, la persona più importante della sua vita. Partendo da Mestre, passando per Monaco e poi dirigendosi verso Zurigo, Barbi ripercorre le tappe dei suoi rapporti, da quelli di amicizia a quelli professionali, a quelli amorosi, ossessionato all’idea di aver lasciato negli altri una falsa impressione di sé.

Ma forse qualcosa in lui sta cambiando, se riesce a dialogare con la ragazza che gli è venuta addosso con la sua macchina a Roma o se accetta di parlare in tv di fatti climatici, correndo anche il rischio di non essere compreso. Un romanzo in cui la riflessione sui nostri tempi s’intreccia con quella sui legami affettivi a cui spesso non sappiamo dare lo spazio che richiedono

La citazione degna di nota

Quando non c’è nessuno, che rumore fa il mondo?

Il passato non esiste, e se esiste si moltiplica, si polverizza in una miriade di versioni, nessuna esattamente collimante. Ogni vangelo è sempre secondo qualcuno, la lettura sinottica rivela più le incongruenze che le analogie.

Le nostre riflessioni

Cosa ricordano, gli altri, di noi? Questa domanda, insieme a molte altre, serpeggia per tutto il romanzo. È ciò che si chiede il protagonista, Mauro Barbi, storico in piena crisi esistenziale, che per anni ha studiato la glaciazione del lago di Costanza, avvenuta nel XVI secolo, trascurando il presente e le relazioni che non ha saputo coltivare nel tempo.

Pagina dopo pagina emerge la storia di un umano al quale Mauro non ha mai dato il giusto valore: arrivato intorno ai cinquant’anni, vive nel timore di essere ricordato male o di non essere ricordato affatto. Inizia quindi a porsi domande su quelle relazioni lasciate in bilico e sugli amori irrisolti del passato, sulle tante parole spese per un lago gelato e le poche per parlare alle persone reali.

Concentrato solo su sé stesso, arido e privo di empatia, incapace di cogliere le sfumature della vita che lo circonda, durante il viaggio intorno al lago avviene il suo disgelo personale, un viaggio interiore che lo porta a rivalutare le cose non dette, i gesti non fatti, le incomprensioni irrisolte. In parallelo viviamo la storia del lago di Costanza di cinquecento anni fa, quell’immobilità di acqua ghiacciata che rimanda agli eventi meteorologici estremi dei nostri giorni.

Una storia esatta e particolareggiata, in contrasto con la protagonista del romanzo: la memoria. Evanescente, soggettiva, ingannevole, è il pensiero che tormenta Mauro, troppo preso dal passato per vivere il presente. Attraverso un linguaggio colloquiale, si alternano momenti di inquietudine a un umorismo sottile con pensieri lasciati andare in un flusso di coscienza libero, costituito da discorsi spezzati e frasi sospese che non sono rotture ma introducono il pensiero – e il capitolo – successivo.

Grazie al viaggio di Mauro il lettore è guidato verso profonde riflessioni sull’essere umano: i legami quotidiani frantumati dai nuovi mezzi di comunicazione, il rapporto con la tecnologia e la qualità del nostro vivere nel presente. I cambiamenti climatici posti al centro della narrazione ci rimandano anche a quei disastri che sono all’ordine del giorno ma di fronte ai quali l’uomo mostra troppo spesso indifferenza. Nonostante l’amarezza che serpeggia tra le righe, si fa largo anche una nota di speranza nel futuro e nell’umanità, certi che, in natura come nelle relazioni, i cambiamenti sono un fatto ineluttabile.

Lo consigliamo a...

A chi ama le letture introspettive.

Le parole chiave del libro

Tempo

nostalgia

chiarimenti

incomunicabilità

indifferenza

maleducazione

speranza

memoria