
Trama
Sicilia, prima metà del Settecento. Marianna Valguarnera nasce in una nobile famiglia palermitana e come molte donne del suo tempo è destinata al matrimonio o al convento. Ma un trauma infantile la rende sordomuta, segnando per sempre il suo rapporto con il mondo. Nel silenzio che l’avvolge, Marianna impara a leggere e scrivere, trasformando l’isolamento in conoscenza.
Sposa giovanissima un vecchio zio, ma attraverso i libri e la riflessione trova una via di emancipazione interiore: osservatrice attenta e sensibile, sviluppa uno sguardo critico sulla società e sulla condizione femminile in un mondo che la vorrebbe muta e invisibile. Marianna scopre la propria voce, costruendo lentamente un’esistenza libera, capace di amare, pensare e resistere.

La citazione degna di nota
La mano che dipinge ha istinti ladroneschi, ruba al cielo per regalare alla memoria degli uomini, finge l’eternità e di questa finzione si bea, quasi avesse creato un suo ordine più stabile e intimamente più vero. Ma non è un sacrilegio, non è un abuso imperdonabile nei riguardi della fiducia divina.

Le nostre riflessioni
Il libro è stato accolto con grande entusiasmo dal gruppo: un romanzo coinvolgente, denso e ben scritto, che ha lasciato un’impressione profonda. Il linguaggio, colto e corposo, è stato apprezzato per ricchezza e precisione, anche se in alcune espressioni in siciliano hanno reso la lettura impegnativa — pur venendo chiarite nel proseguo della storia. Anche i nomi, numerosi e non sempre immediati da ricordare, hanno richiesto un po’ di attenzione in più.
È stato definito un vero e proprio romanzo storico, capace di restituire con grande efficacia la realtà sociale, culturale e familiare della nobiltà siciliana del Settecento. Il ritratto della protagonista, Marianna, ha colpito per la sua complessità: una donna apparentemente sottomessa, ma in realtà dotata di una straordinaria forza interiore. Pur nata in un contesto che la considera un oggetto, Marianna compie un lungo percorso di consapevolezza, emancipazione e ricerca di libertà. Una figura che ha acceso riflessioni sentite sul ruolo della donna.
E se nel Settecento le bambine venivano addirittura date in sposa a dodici anni, ancora oggi resta molto da fare per raggiungere una reale parità. Marianna appare una donna moderna, che affronta le costrizioni del suo tempo con una maturità profonda, cercando con determinazione un’autonomia possibile. Anche le altre figure femminili presenti nel romanzo sono state percepite positive e ben delineate, contribuendo a un quadro corale di grande impatto. P
er tutti questi motivi, il libro è stato considerato adatto alla lettura scolastica: un testo che, grazie alla sua attualità e forza tematica, potrebbe aiutare i giovani a riflettere sulla condizione femminile e su un cambiamento culturale necessario.
Infine, una curiosità molto apprezzata: le descrizioni dei metodi di cura e dell’ambiente medico dell’epoca, dai medici agli ospedali, si sono rivelate affascinanti e ben documentate, offrendo uno spaccato realistico e istruttivo sulla medicina del tempo.

Lo consigliamo a...
Ai ragazzi delle scuole superiori

Le parole chiave del libro
Emancipazione
silenzio
resistenza
identità
conoscenza