Trama
Il dottor Eitan Green è un neurochirurgo di 41 anni, persona onestissima che lavora in un ospedale di una città di periferia, allontanato da Tel Aviv per aver osato minacciare il suo capo, prof. Zakai, per le “mazzette preferenziali” che questi intascava dai pazienti in attesa d’operazione. È sposato con Liat, commissario di polizia e ha due figli piccoli.
Una notte, guidando la sua jeep a tutta velocità nel deserto, dopo un massacrante turno di lavoro, investe un uomo, un migrante eritreo. L’uomo è ferito mortalmente e il dottor Green, preso dal panico, fugge. Questa decisione cambierà la sua esistenza. Il giorno dopo una donna bella, misteriosa e dalla pelle nera, bussa alla sua porta e gli porge il portafoglio perduto nel luogo dell’incidente.
La donna, di nome Sirkit, è la moglie dell’eritreo ucciso e lo ricatterà dandogli un appuntamento in un’autorimessa a Tlalim. Il dottor Green vi si reca portando con sé molto denaro che la donna accetta, ordinandogli subito dopo di curare lì degli eritrei clandestini.
In quel luogo dismesso prende vita un ospedale e inizia un ricatto morale, che porta il protagonista a tessere una tela di bugie, le quali lo allontaneranno sempre di più dalla sua famiglia, in particolare da sua moglie Liat, che nel frattempo continua ad indagare sulla morte dell’eritreo. Il dottor Green è sempre più assente e stanco; crescono i sospetti e i sensi di colpa, al punto che Liat non è più in grado di riconoscere suo marito.
Quando ormai la vita dell’uomo sembra perduta, tutto cambia di nuovo, e Sirkit fa sì che il mondo di Eitan ritorni a girare nel verso giusto.
La citazione degna di nota
Stava giusto pensando di non aver mai visto una luna più bella, quando ha investito l’uomo.
Le nostre riflessioni
L’autrice è abile nel mantenere alta la tensione, ogni pagina fa scoprire lati nuovi dei personaggi.
Un libro che indaga su come i sensi di colpa, il senso morale, l’etica influiscano sui comportamenti umani e sulle relazioni.
Un libro sui rapporti di coppia e familiari; sul rapporto tra “noi” (bianchi, occidentali, benestanti, con i nostri privilegi scontati e il nostro posto nel mondo) e “loro” (neri, dal Sud del mondo, poveri, senza diritti e in un continuo peregrinare, eternamente stranieri); sul confine tra il bene e il male, il giusto e l’errato, il colpevole e la vittima.
Svegliare i leoni è un testo potente, che guarda e fa luce nelle zone nebulose dell’anima, ponendoci la domanda pressante: «E tu, che cosa avresti fatto?».
Le parole chiave del libro
Dubbio
bugie
amore
attrazione
deserto
immigrati
violenza