
Trama
Ruth è un’ostetrica molto competente, che lavora sodo ed è sempre pronta a dare il suo aiuto a chi ne ha bisogno. Si troverà però a dover occuparsi di un neonato figlio di una coppia di suprematisti bianchi. Sono proprio loro, a chiedere che Ruth non si occupi più del bambino e l’ostetrica pur malvolentieri non può che rispettare le loro volontà. L’ospedale le vieta di curare il neonato per evitare che i genitori creino un caso che metta sotto i riflettori la struttura.
Quando il giorno successivo il bambino ha una complicazione cardiaca e Ruth è l’unica presente per uno strano scherzo del destino, dapprima si domanda se andare contro la richiesta della famiglia e intervenire o rispettare la loro scelta. Purtroppo, nonostante gli sforzi, il bambino muore.
Ruth viene accusata di omicidio colposo e chiamata davanti ai giudici. A occuparsi della difesa dell’infermiera è Kennedy McQuarrie, un’avvocatessa bianca che per una scelta forse furba e intelligente, decide di impostare tutta la difesa escludendo che ci sia stato del razzismo contro l’ostetrica.

La citazione degna di nota
Uguaglianza è trattare tutti allo stesso modo. Ma giustizia è tener conto delle differenze, così tutti hanno una possibilità di riuscire. La prima suona equa. La seconda è equa.

Le nostre riflessioni
Il romanzo secondo il Circolo di lettura affronta un tema ancora di grande attualità: la destra suprematista, Movimento di difesa della cultura bianca, derivante dallo schiavismo. Un romanzo che rappresenta secondo il nostro Circolo l’America di oggi, con una società divisa e con sempre maggiori rigurgiti violenti, intolleranti o dispotici, in cui la middle class o il proletariato bianco ormai si sentono vittime delle crisi economiche e abbandonati dalla politica. Viene dato un quadro complesso anche della giustizia americana, di come sono costituite le giurie e affrontati i processi.
La protagonista dice di essere destinata a grandi cose, o forse a piccole cose fatte in maniera grandiosa. Sicuramente vive con un senso di rivalsa nei confronti dei bianchi e ha cercato in ogni modo di integrarsi, assimilarsi in questa comunità. Al contrario di sua sorella, anche più scura di pelle che ha preferito vivere a pieno le proprie origini di afro-americana, non ricercando integrazione. Il gergo è tecnico e specifico per quanto riguarda la vita nel reparto maternità, stile narrativo molto americano e non per tutti è stato semplice da affrontare. Qualcuno di noi non ha apprezzato il voler far emergere tutti i punti di vista dei protagonisti, tratto caratteristico dell’autrice.

Lo consigliamo a...
A chi voglia approfondire e comprendere la direzione presa dalla politica americana nell’ultimo decennio.