Home Blog Letture in Circolo Perfette sconosciute
Perfette sconosciute

Perfette sconosciute

Autore Liza Marklund

Casa editrice Marsilio, 2023

Pagine 352

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Fucecchio

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Benvenute al Circolo polare, il book club che custodisce i suoi segreti tra le pagine di un libro.
Inseparabili durante l’adolescenza, quando insieme a Sofia Hellsten formavano il gruppo di lettura Circolo polare, quattro donne si ritrovano dopo essersi perse di vista per un tempo lunghissimo. A riunirle è un evento sconvolgente: in una notte nera come la pece, nella pila del ponte che collega il piccolo centro abitato del profondo Nord in cui sono cresciute alle terre selvagge della base di sperimentazione americana, subito oltre il fiume, è stato ritrovato il corpo mummificato di una ragazza.

Potrebbe essere proprio Sofia, di cui si sono perse le tracce quarant’anni prima? Già allora, la gelosia e la voglia di lasciarsi alle spalle le proprie radici avevano determinato la fine della loro amicizia. Le differenze sempre più evidenti e l’isolamento avevano sbriciolato lentamente un’unione sbocciata da un’infanzia condivisa.

Ma perché, prima che ognuna prendesse la sua strada, una di loro ha dovuto morire? C’entra forse Wiking Stormberg, il poliziotto ora a capo delle indagini, di cui all’epoca erano tutte innamorate? Quali terribili verità nascondeva il Circolo polare, e cosa successe realmente nell’estate del 1980, quando Sofia Hellsten scomparve?

Le nostre riflessioni

Perfette sconosciute è un giallo poliziesco che si pone come obiettivo il voler affrontare non solo l’indagine che propone questo genere, ma aggiunge anche una componente più sociale affrontando appunto anche questioni sociali. Ci è sembrato che i romanzi polizieschi scandinavi affrontino il problema del crimine dal punto di vista della narrativa molto più che dal punto di vista della letteratura di intrattenimento: il crimine non è il centro della storia, ma piuttosto una lente d’ingrandimento attraverso la quale le paure e i desideri più reconditi possono essere studiati più da vicino e possono venire a galla.

Certo, abbiamo fin da subito il ritrovamento del cadavere, ma l’indagine e la figura che se ne occupa non appaiono fin da subito. Invece, facciamo la conoscenza di cinque donne provenienti dalla Svezia artica che si ritrovano dopo quarant’anni e che si muovono su due piani temporali: nel 1980 e nel 2019, anno in cui ritroviamo vive solo quattro di loro, mentre la quinta viene ritrovata come cadavere. Sofia, quella che viene da subito identificata come la vittima dopo il ritrovamento, è scomparsa nella prima linea temporale senza lasciar traccia. I rapporti che intercorrono fra le donne, Carina, Susanne, Birgitta, Agneta e la stessa Sofia, potrebbero far pensare alla nascita di una bella amicizia, ma in realtà è un aggancio verso l’oscurità derivante da una serie di eventi prima inquietanti, poi addirittura dolorosi.

Per quanto riguarda il detective, Wiking, sembra che lasci il suo lavoro al lettore, essendo tutt’al più una sorta di medium che media tra la realtà del lettore e il mondo fittizio del crimine. La Marklund ce lo racconta più approfonditamente come il fulcro dell’interesse adolescenziale del gruppo di donne, da cui possiamo tirare alcuni fili anche di ciò che avviene quarant’anni dopo, essendo una conseguenza a lungo termine del periodo in cui le donne erano giovani.

Sempre le loro caratteristiche, le loro personalità e le dinamiche interne del gruppo sembrano essere il fulcro della narrazione più del delitto in sé, le inimicizie, le gelosie, i segreti e il loro antagonismo; l’autrice cura molto questi aspetti. Il crimine, come detto prima, sembra spostarsi su un piano più lontano rispetto alle divergenze del gruppo, ai problemi di ogni membro, ma anche sulle stesse questioni sociali descritte che entrano in gioco man mano che approfondiamo la lettura.

Questo è stato un libro molto divisivo, che ha spaccato a metà l’opinione del Circolo: c’è chi l’ha adorato dopo una fatica iniziale e l’ha finito in un soffio, e chi si è sentito estraniato dalle ambientazioni, dalla voluta espressione della cultura molto dettagliata e fedele, per niente annacquata.

Lo consigliamo a...

Chi vuole provare un tipo di giallo diverso dal solito
Chi cerca nuovi stimoli
Chi vuole sperimentare
Chi vuole immergersi nella cultura nordica
Chi vuole un giallo sociale

Le parole chiave del libro

Curiosità

ambientazione

Paesi nordici

rassegnazione

disperazione

ferocia

riscatto

omissione