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odore di chiuso

Odore di chiuso

Autore Marco Malvaldi

Casa editrice Sellerio, 2011

Pagine 198

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Colle di Val d'Elsa

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

La storia si svolge nel castello di Roccapendente, in Maremma, nel 1985, abitato dalla famiglia “dedita al nulla” del barone Romualdo Bonaiuti. Intorno alla nobile famiglia ruotano vari personaggi della servitù. Un giorno giungono al castello come ospiti un fotografo e il celebre autore de La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene Pellegrino Artusi. In questo quadro di particolari figure piomba inaspettato l’omicidio del maggiordomo Teodoro e solo con l’aiuto del famoso cuoco la polizia riuscirà a risolvere il giallo.

La citazione degna di nota

Io non discuto che per essere unito un paese debba avere leggi comuni, e questo è un grande traguardo. Mi limito ad osservare questo, che gli alberi non crescono tirandoli dall’alto. Ci vuole tempo, concime e criterio. Questo paese è stato costituito da tempo immemorabile da due tronconi estranei l’uno all’altro, e pretendere che essi diventino un solo paese con uno schioccar di dita, a furia di leggi, mi sembra francamente troppo sperare. Permettetemi una breve digressione di cucina. Il nostro pesce è condito con della maionese. Essa è una emulsione stabile di olio in una base acquosa, costituita da succo di limone e aceto. In pratica è come se fosse un insieme di minutissime goccioline d’olio disperse in una matrice acquosa: la stabilità di tali gocce è data da un componente del tuorlo d’uovo, detto lecitina. Quest’ultima ha la funzione di ancorare le gocce all’ambiente acquoso, evitando che l’emulsione si rompa, e il tutto si mescoli tornando ad olio che galleggia in acqua. Per fare la maionese bisogna procedere con calma e metodo: sbattere alquanto i rossi d’uovo, e poi aggiungere olio a filo, pian pianino, all’inizio quasi goccia a goccia, mescolando col cucchiaio finché non sia tutto incorporato. Alla fine si aggiunge il succo di limone, oppure l’aceto o la senape come fanno i francesi. Abbiamo ottenuto una maionese, qualcosa che non è acqua e non è olio, eppure è assai più pregiato delle componenti di partenza, con una consistenza tutta sua, tale da risultare soda e cremosa, anche se viene ottenuta mescolando dei liquidi. Ci vuole pazienza, non si può fare con la forza bruta. E ci vuole qualcosa che convinca acqua e olio a stare insieme, che agisca su entrambe allo stesso modo.

Le nostre riflessioni

Il libro è un affresco di un ambiente e di un’epoca ormai superata, un mondo in via di dissolvimento raccontato con sguardo ironico e divertito visto con la lente dell’oggi. Il romanzo ricorda quasi una pièce teatrale, è scritto benissimo e i personaggi sono inquadrati con brevi tratti di penna, in maniera essenziale, senza nessun tentativo di aggiungere qualcosa in più che avrebbe appesantito la storia. Chi non ha apprezzato particolarmente il libro ha criticato il fatto che la narrazione non racconta niente che possa essere ricordato. Una lettura leggera, “da estate”, anche se scorrevole e piacevole da leggere.

Le parole chiave del libro

Nobiltà

cucina

giallo

decadenza

ironia

divertimento

Italia