Trama
Tokyo anni ‘70. Watanabe, vent’anni, trascorre le sue giornate fra studio e lavoro senza grandi entusiasmi. E’ amante della letteratura europea ed americana ma gli studi in sé non sembrano appassionarlo molto e fra un’occupazione e l’altra intreccia amicizie ed amori spesso effimeri e sotto i fumi dell’alcol. All’Università incontra Naoko, una ragazza di grande sensibilità e dolcezza con cui inizia una storia d’amore che lo segnerà profondamente. Naoko è reduce da una relazione con un coetaneo, Kizuki, migliore amico del protagonista e suicida a 17 anni, il cui ricordo aleggia sempre nel rapporto con Watanabe e lo complica.
Quando infatti sembra che la loro storia si stia consolidando e aprendosi a prospettive più profonde, Naoko sprofonda in una crisi esistenziale che la costringe a un ricovero in un centro di riabilitazione dove, senza l’uso di farmaci, riesce solo parzialmente a ricostruire una sua identità positiva, a entrare in contatto con i suoi sentimenti e a sbloccare anche la sua dimensione corporea, purtroppo bloccata dai traumi subiti.
Con l’aiuto di Reiko, una quarantenne che abita al centro da 8 anni e che diventa il suo mentore, sembra che Naoko riesca a ritrovare un suo equilibrio che le permette di incontrare periodicamente Watanabe. Nel frattempo, pur coinvolto dall’amore sincero per Naoko, Watanabe accetta anche l’amicizia amorosa con Midoro, una ragazza gioiosa, forte e intelligente che, pur nella tragicità delle sue condizioni familiari, riesce a vivere positivamente la sua vita e le sue relazioni.
Quando sembra che Naoko e Watanabe riescano a riavvicinarsi, purtoppo Naoko subisce un rapido peggioramento delle sue condizioni di salute mentale, che la condurranno al suicidio.
La morte di Naoko paradossalmente riesce ad innescare una pulsione di vita in Reiko, la sua mentore, che pur profondamente addolorata, sente che è giunta la necessità di uscire dal centro di riabilitazione e riprendere una vita normale. Lo farà per incontrare Watanabe, parlargli di Naoko e dei suoi ultimi tempi, per poi ripartire e ricominciare una nuova vita.
Il libro termina con uno sguardo retrospettivo sul passato da parte del Watanabe adulto, che, ormai maturo, sembra aver oltrepassato le inquietudini del periodo dell’adolescenza e le passioni della giovinezza, ma non il senso della tragicità che pare averlo segnato per sempre.
La citazione degna di nota
La morte non è qualcosa di opposto, ma di intrinseco alla vita. … L’unica cosa che possiamo fare è superare la sofferenza attraverso la sofferenza, possibilmente cercando di trarne qualche insegnamento…
Le nostre riflessioni
Murakami o si ama o si odia, ha sottolineato qualcuno dei partecipanti al circolo. Altri invece hanno osservato che questa scrittura ha lasciato loro soprattutto il piacere di immergersi nelle descrizioni minuziose e bellissime, e hanno citato alcuni pezzi memorabili. Norwegian wood, dal titolo di un pezzo musicale in voga negli anni ‘70, amato dai protagonisti, è un libro che divide.
Murakami piace molto ai giovani perché parla di crescita, adolescenza, sofferenza dell’entrare nel mondo adulto, solitudine soprattutto, tanto senso di solitudine in questi giovani così disperatamente alla ricerca di una propria identità, anche attraverso percorsi di sballo e di sesso fine a se stesso, molto presente nel romanzo. Una sessualità che può sconvolgere, come avviene con Naoko che, nonostante l’amore di Watanabe, sperimenta proprio attraverso il corpo un’esperienza che non riesce a sostenere.
I temi sono molteplici, certo l’amore e la morte sono al centro di questo libro, ma immersi in un’aura tragica, e sempre con un senso di vuoto talvolta incolmabile e insopportabile.
Non tutti i personaggi però sono problematici, di sicuro non lo è Watanabe, il protagonista maschile che, da un’immagine di ragazzo un poco superficiale, si rivela una persona saggia, sensibile, dall’intelligenza fine ed equilibrata.
Tutti concordi nel definire questa scrittura molto scorrevole e apprezzabile nella sua tecnica narrativa: partendo da una canzone o dagli amati romanzi della letteratura americana si parla dei ricordi. Ci sono tanti riferimenti alla letteratura americana ed europea, molti agganci al mondo occidentale, il libro è stato infatti scritto in Italia ed è forse il più “occidentale” dei romanzi di questo autore.
Bellissime le descrizioni della natura e notevoli le parti che descrivono la permanenza di Naoko nel centro di riabilitazione e il capitolo che si svolge nell’ospedale di Tokyo in occasione della morte del padre di Midori, in cui Watanabe si rivela il ragazzo splendido di cui si sono in fondo innamorate tutte le protagoniste femminili del romanzo. Molto piene di sentimento sono anche le lettere che naoko scrive a Watanabe e viceversa,
Un’ottima lettura, apprezzata nell’insieme, sicuramente un autore da non perdere.