Trama
Otto ragazze intorno ai vent’anni si ritrovano tutte al convitto Grimaldi di Roma, un pensionato per universitarie, tra l’autunno del 1934 e l’estate del 1936. Vinca, Valentina, Augusta, Silvia, Xenia, Anna, Milly, Emanuela, diverse per origine geografica e familiare, si affacciano alla vita adulta con attese differenti: l’amore, l’emancipazione professionale e intellettuale, il ritorno alle origini, la partenza. Le loro vicende si intrecciano sullo sfondo dell’Italia fascista e sfiorano le fasi cruciali della vita, portando ciascuna a prendere coscienza di sé e del proprio ruolo, diverso da quello che vorrebbe per la loro società e, incredibilmente, vicino a quello di donne libere ed emancipate.
La citazione degna di nota
Ti sembra giusto, per esempio, che noi due, io e te, soltanto perché un uomo ci mantiene non siamo rispettate come quelle che si fanno mantenere dal marito e vanno a letto con un altro?…
La verità è che al mondo non ci sono onesti e disonesti. Ci sono poveri e ricchi; e i poveri è inutile che vadano a gridare sotto la Bastiglia. La sola forza è il denaro. Con quello puoi comprarti anche l’onestà.
È strano: quando siamo colpite nell’animo il fisico acquisisce per gli altri una grande importanza. Cercano di curare l’unica cosa curabile…
Le nostre riflessioni
Questo primo romanzo di Alba de Céspedes, uscito in piena dittatura fascista, venne osteggiato dal regime che tentò di impedirne la pubblicazione e la diffusione: le otto giovani protagoniste, andando all’università, frequentando uomini o criticando la dittatura spagnola franchista non rappresentavano propriamente l’ideale di donna fascista. In questo mondo tutto al femminile, le donne sono padrone del loro tempo, svincolate dalle limitazioni della società in cui vivono.
Il dormitorio Grimaldi di Roma è l’ambientazione che apre il romanzo e abbraccia le vicende delle ragazze: qui nascono amicizie, condivisioni di esperienze e possono godere di una libertà che a casa non avrebbero avuto.
Se inizialmente risulta faticoso orientarsi tra i nomi di tutte, grazie a dialoghi verosimili e descrizioni accurate, l’autrice guida il lettore tra i diversi vissuti e modi di pensare: c’è chi studia, chi ha un segreto da coltivare, chi sta scrivendo un romanzo. Emanuela, con le sue incertezze e fragilità, è risultato il personaggio più autentico. Abbiamo anche apprezzato l’abilità dell’autrice nel non schierarsi mai, descrivendo le ragazze e le loro storie da un punto di vista oggettivo, senza eroine, ma solo esseri umani dotati di fragilità e difetti.
Emergono spesso le difficoltà economiche dei personaggi anche come conseguenza del periodo storico: sono infatti il denaro e le diverse condizioni patrimoniali a determinare il comportamento delle ragazze. Le loro vite si intrecciano a tanti temi come il divario tra nord e sud, la condizione femminile in una società profondamente patriarcale, l’indipendenza contrapposta al vincolo del matrimonio.
Il linguaggio desueto, ma intenso e colmo di pathos, ci ha fatto riscoprire termini e modi di dire che arricchiscono la narrazione di quegli anni, la vita di giovanissime donne negli anni Trenta in un romanzo coinvolgente ed emozionante.
Insomma, se dopo la permanenza al Grimaldi nessuno torna indietro, l’autrice ha certamente saputo guardare avanti, consegnando alla memoria del tempo uno spaccato di storia femminile.
Lo consigliamo a...
Studenti.
Tutti coloro che cercano un libro scritto magistralmente.
Chi vuol conoscere la condizione femminile durante il Fascismo.
Le parole chiave del libro
Sconfitte
vittorie
camomilla
resilienza
libertà
ponte
indipendenza
denaro