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L'uomo che metteva in ordine il mondo

L’uomo che metteva in ordine il mondo

Autore Fredrik Backman

Casa editrice Mondadori, 2016

Pagine 321

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Prato

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

In una villetta in un quartiere di un paese svedese vive Ove, un pensionato, le cui giornate sono scandite da una perfetta routine. Ove ossessivamente pianifica ogni cosa, controlla che tutto sia in ordine dentro casa e fuori e che tutti rispettino le regole; affezionatissimo alla sua auto, una Saab, di rado interagisce con le persone, spesso solo per rimproverarle. Questo è ciò che ritiene giusto.

Ma nonostante tutto, sente che il mondo non è più quello che conosceva, che certe assenze pesano e che si sente messo da parte in questa società. Perciò decide di togliersi la vita, ma inaspettati incontri lo porteranno invece a vivere nuove amicizie, a far rifiorire vecchie relazioni e a trascorrere ogni giorno in compagnia di un gatto.

I personaggi

Ove, protagonista del romanzo, all’inizio sembra arido, poi si capisce che ha sofferto molto durante la sua infanzia e che invece anche lui sa amare. Come la maggior parte dei personaggi maschili più anziani del libro, è onesto, di grande rigore morale, dal carattere aspro e chiuso, ma buono. E’ una bella figura, un uomo del fare, uno che aggiusta e crea tutto con amore, come i veri artigiani.

Quasi tutte le figure femminili sono positive, in particolare colpiscono per la forza e la determinazione la moglie di Ove Sonja, anima speciale capace di diffondere immenso amore e la grintosa e sensibile vicina di casa Parvaneh. Loro riescono a comprendere Ove nel profondo e a spronarlo ad essere migliore. Così come la madre, anche le piccole figlie di Parvaneh vedono il bello in Ove. E anche gli altri giovani attorno a lui.

La citazione degna di nota

“Era un uomo in bianco e nero. E lei era il colore. Tutto il suo colore.”(pag. 44)

“Dicono che gli uomini migliori nascano dai propri errori, e che spesso diventino molto meglio di chi non ha mai sbagliato” (pag. 145)

“Ma il dolore è infido: se non viene condiviso, è capace di separare profondamente le persone” (pag. 232)

“Gli uomini come Ove e Rune appartenevano a una generazione nella quale si era ciò che si faceva, non ciò che si diceva, ripeteva sempre Sonja.” (pag. 261)

Le nostre riflessioni

Ci troviamo quasi tutte d’accordo nel dire che la narrazione, nonostante inizi un po’ in sordina, poi va in crescendo e cattura, facendoci talvolta commuovere.

C’è anche però tra di noi chi ha trovato il libro poco entusiasmante nelle pagine riguardanti il tempo presente, dove l’autore sceglie di far esprimere il protagonista, nei confronti di chi lo circonda, con un linguaggio forse troppo severo e distaccato. Ma il racconto del passato più remoto di Ove è piaciuto a tutte.

Molti e appassionanti i temi presenti nel romanzo, alcuni dei quali ci hanno fatto riflettere sull’importanza del dialogo tra generazioni diverse, tra culture diverse, che può nascere da semplici gesti come la condivisione del cibo, e sull’importanza dell’inclusione nella società di chi non è più in “età produttiva”.

L’autore, che con questo romanzo ci fa ricordare opere da noi molto apprezzate, come il film Gran Torino di Clint Eastwood e il libro La tentazione di essere felici di Lorenzo Marone, anche se avrebbe potuto concludere la narrazione meno frettolosamente, va ad aggiungersi alla lista degli scrittori che siamo contente di aver scoperto.

Le parole chiave del libro

Auto

inflessibilità

cucina

multicolore