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L'umiliazione

L’umiliazione

Autore Philip Roth

Casa editrice Einaudi

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Poggibonsi

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Tutto è finito per Simon Axler: uno dei più grandi attori teatrali della sua generazione, ha superato i sessant’anni e ha perso il suo talento e la sua sicurezza. Quando sale sul palco si sente un pazzo. La sua fiducia nelle proprie capacità è sparita, la moglie se n’è andata, il pubblico l’ha abbandonato, il suo agente non riesce a convincerlo a tornare in scena.

In questo atroce resoconto di una terrificante autodistruzione, emerge il contraltare di un insolito desiderio erotico, certo una consolazione tanto rischiosa e aberrante da frustrare ogni speranza di conforto e per puntare verso un finale ancora più cupo.

In questo viaggio raccontato da Roth con l’inimitabile urgenza, bravura e serietà di sempre, tutte le rappresentazioni che nella vita diamo di noi stessi – talento, amore, sesso, speranza, energia, reputazione – vengono messi a nudo.

La citazione degna di nota

Diverse volte Axler si era seduto in un angolo della sala comune col gruppetto di pazienti che avevano tentato il suicidio per ascoltarli mentre ricordavano l’ardore con cui avevano deciso di morire e rimpiangevano di non esserci riusciti. […] Erano affascinati dal fatto che la gente potesse farlo veramente, potesse controllare la propria morte: era il loro argomento naturale, come lo sport per i ragazzi.

-Il suicidio è un ruolo che scrivi per te stesso […] Tu entri nella parte e la reciti. Tutto viene allestito con cura: dove ti troveranno e come ti troveranno […] però si va in scena una volta sola.-

Le nostre riflessioni

L’umiliazione è stato uno di quei libri che ha generato reazioni contrastanti nel gruppo. Di certo traspare del tutto la tristezza del protagonista, le sue angosce e il disagio di una persona nel momento del fallimento, l’interessante riflessione di un uomo che vede crollare il proprio mondo davanti ai suoi stessi occhi.

Questo aspetto, efficacemente raccontato dalla prosa di Roth, ha provocato un doppio effetto. Da un lato, non ha entusiasmato particolarmente, quasi come se la noia e il malessere di Simon arrivasse al lettore attraverso le pagine. Questo è stato percepito specialmente nella prima parte del libro, ritenuta dalla maggioranza delle lettrici faticosa, oltre che per i temi presentati anche per lo stile scelto dall’autore. Altrettanto antipatica la rappresentazione di un uomo di mezza età che crede di poter ritrovare la sua gioventù vivendola attraverso la vitale compagna, che si ritrova a intrecciare la sua strada a quella dell’attore in una fase totalmente differente della vita, trascinando così la coppia ad un’inevitabile triste destino, nonostante le illusioni, le speranze e le fantasie di Simon.

Dall’altro lato a colpire è proprio la messa in luce dello stato d’animo di Simon, le riflessioni sul suo crollo e l’approccio totalmente ironico che lo stesso protagonista ha nel guardare alla fine della vita, specialmente in alcune scene che, in realtà, di ironico non avrebbero proprio nulla!

Una lettura in generale scorrevole e di qualità, anche se da alcune lettrici ritenuta faticosa, che mette tutte d’accordo su un particolare aspetto: la totale attualità dei temi presentati da Philip Roth.

Lo consigliamo a...

Agli adulti, soprattutto agli uomini.

Le parole chiave del libro

Teatro

attore

disagio

sconforto

crisi di mezza età