Trama
Sentaro è un uomo di mezza età, ombroso e solitario. Pasticciere senza vocazione, è costretto a lavorare da Doraharu, una piccola bottega di dolciumi nei sobborghi di Tokyo, per ripagare un debito contratto anni prima con il proprietario. Da mattina a sera Sentaro confeziona dorayaki – dolci tipici giapponesi a base di pandispagna e li serve a una clientela modesta ma fedele, composta principalmente da studentesse chiassose che si ritrovano lì dopo la scuola. Da loro si discosta Wakana, un’adolescente introversa, vittima di un contesto familiare complicato.
Il pasticciere infelice lavora solo il minimo indispensabile: appena può abbassa la saracinesca e affoga i suoi dispiaceri nel sakè, contando i giorni che lo separano dal momento in cui salderà il suo debito e riacquisterà la libertà. Finché all’improvviso tutto cambia: sotto il ciliegio in fiore davanti a Doraharu compare un’anziana signora dai capelli bianchi e dalle mani nodose e deformi. La settantaseienne Tokue si offre come aiuto pasticciera a fronte di una paga ridicola. Inizialmente riluttante, Sentaro si convince ad assumerla dopo aver assaggiato la sua confettura an. Sublime. Niente a che vedere con il preparato industriale che ha sempre utilizzato. Nel giro di poco tempo, le vendite raddoppiano e Doraharu vive la stagione più gloriosa che Sentaro ricordi.
Ma qual è la ricetta segreta della signora Tokue? Con amorevole perseveranza, l’anziana signora insegna a Sentaro i lenti e minuziosi passaggi grazie ai quali si compie la magia: «Si tratta di osservare bene l’aspetto degli azuki. Di aprirsi a ciò che hanno da dirci. Significa, per esempio, immaginare i giorni di pioggia e i giorni di sole che hanno vissuto. Ascoltare la storia del loro viaggio, dei venti che li hanno portati fino a noi».
Come madeleine proustiane, i dolcetti giapponesi diventano un pretesto per i viaggi interiori di Sentaro e Tokue, fra i quali si instaura un legame profondo che lascia emergere segreti ben più nascosti e ferite insanabili. Con l’autunno, però, un’ombra cala sulla piccola bottega sotto al ciliegio: quando il segreto di Tokue viene alla luce, la clientela del negozio si dirada e la donna, costretta a misurarsi di nuovo con il pregiudizio e l’ostracismo sociale che l’ha perseguitata per tutta la vita, impartirà a Sentaro e Wakana la lezione più preziosa di tutte.
La citazione degna di nota
La vita ha un senso, oggi lo so per certo. Tutto ciò non risolve i problemi che incontriamo nel cammino, per cui ogni tanto abbiamo l’impressione che la vita sia solo una trafila di sofferenze.
Le nostre riflessioni
Alle volte incontriamo persone lungo il cammino della nostra vita che lasciano segni indelebili. Per quanto poi magari facciano parte di noi solo per un breve periodo di tempo, gli insegnamenti che ci danno rimangono. Questo è il caso della signora Tokue con il protagonista Sentaro.
Sentaro infatti, dopo il carcere, si sente un “perdente”, quasi non trova più un senso nell’andare avanti, ma tutto questo cambia grazie all’incontro con una anziana signora di nome Yoshii Tokue che gli insegnerà, tramite l’arte della pasticceria, a guardare la vita da un altro punto di vista, ad apprezzare i più piccoli dettagli dell’esistenza e a non mollare di fronte alle avversità. Nonostante inizialmente sembri una lettura superficiale, pagina dopo pagina ci accorgiamo di avere tra le mani una lettura rigenerante e a tratti commovente.
Un delicato romanzo sull’incontro tra solitudini differenti accomunate dall’amicizia e dal desiderio di libertà, temi fondamentali per avere serenità ed essere in pace con noi stessi.
Lo consigliamo a...
A chi vuole conoscere il mondo giapponese.
Agli e alle adolescenti.
Le parole chiave del libro
Amicizia
libertà
empatia
vita