Le nostre anime di notte

Addie Moore, una donna di circa settant’anni si reca a casa di un suo vicino di casa, Louis Waters con una proposta scandalosa ma diretta: “vuoi passare le notti da me?”.

La domanda lascia basito l’uomo che non riesce bene a capire l’intento della donna.

I due si conoscono da decenni ma non sono mai stati intimi, entrambi vedovi e soli da anni. Addie non vuole più passare da sola il tempo che le resta, i figli sono cresciuti e di amici ne rimangono ben pochi. Inizia così una tenera storia d’amore e coraggio fatta di racconti sussurrati al buio tra le coperte che scandalizzerà la piccola cittadina di Holt in Colorado.

Ci è piaciuta molto questa storia che parla di un legame d’amore tra persone “grandi”, che vogliono farsi scudo del tempo che rimane, sfidando i pettegolezzi ed il pregiudizio della gente. Significativo il gesto di lei che prende l’iniziativa, quasi a sottolineare l’innocenza della proposta: se fosse successo il contrario, il lettore avrebbe letto un senso di malizia nella proposta dell’uomo.

La solitudine per Addie è diventata insostenibile, soprattutto di notte, dice che necessita di prendere delle pasticche per dormire che la rendono inutile per se stessa e per gli altri. Con l’intimità che si crea con Louis, invece, ricomincia a sentirsi bene e a dormire serenamente. L’autore è molto delicato nel raccontare certe situazioni intime tra i due protagonisti e nel raccontare eventi passati traumatici che hanno lasciato un segno nelle loro vite, come la morte della figlia di Addie. Si avverte un forte distacco nel raccontare lutti e tradimenti, quasi come se i protagonisti si dissociassero ormai da questi eventi e lasciassero tutto in mano alla malinconia dei ricordi.

Non c’è sofferenza nei loro racconti, solo tanta nostalgia per il tempo sprecato a preoccuparsi di salvare le apparenze per non attirare il pregiudizio degli altri. Adesso non c’è più tempo di preoccuparsi di questo: spesso i protagonisti ci ricordano dell’urgenza del tempo che passa, dovuta soprattutto alla loro età. Ci sembra questo il messaggio principale del libro: “amatevi e non abbiate paura del giudizio degli altri”.

La scrittura è molto semplice e asciutta, senza giri di parole e senza punteggiatura, né virgolette che distinguano le voci dei protagonisti, quasi come se fosse un unico flusso narrante. La loro storia d’amore è vissuta come un atto trasgressivo e rivoluzionario, inizialmente Louis si vergogna ed entra fugace tutte le sere dalla porta sul retro per non farsi vedere dai vicini, ma questi si accorgono subito di quello che stava succedendo è non risparmiano le critiche feroci. La voce giunge anche ai rispettivi figli che si oppongono a questa relazione. Però, mentre Louis riesce a placare le rimostranze della figlia messa in guardia dalle compagne di liceo, Addie viene ricattata dal figlio che minaccia di non farle vedere più il nipote se la storia dovesse continuare.

Il figlio pensa che Louis sia interessato solo ai soldi della donna e la allontana dalla città mettendola in una casa di riposo, a seguito di una caduta. La donna però non si rassegna alla solitudine e continua a chiamare Louis la sera, all’insaputa del figlio.

Tutte le persone “over” che hanno ancora il coraggio di innamorarsi.