Trama
Paolo Milone ha lavorato per tutta la vita come medico dentro il Reparto 77, con il via vai che si crea tra medici, infermieri e pazienti. Il mistero dei personaggi (che non comprendi se reali o di fantasia) convive con la quotidianità umanissima di chi, a fine turno, deve togliersi il camice e buttare la spazzatura.
Si tratta di un flusso di coscienza composto da frammenti poetici e riflessioni sulla follia e sull’accettazione e gestione del “diverso”, dunque sull’umanità. Milone al suo primo libro ci porta dentro un mondo, quello della malattia psichica e del dolore insensato, spiegato con pagine romantiche ed emozionanti: racconta cosa vuol dire sentire il dolore degli altri e cercare di farci qualcosa, esserci giorno e notte per restituire dignità agli ultimi.
La citazione degna di nota
Negare l’esistenza della follia dicendo che siamo tutti uguali è annullare la diversità dell’altro, rendendo tutto grigio. Nell’epoca manicomiale i matti venivano esclusi dalle città, oggi sono esclusi dalla mente: la stigmatizzazione assoluta. Una cultura che voglia parlare dell’uomo ma che manchi di una parte psichiatrica, è monca e cieca. Non bisogna dire che siamo tutti uguali, bisogna conoscere le differenze.
Le nostre riflessioni
Un corridoio del reparto che “vive”, ascolta e scopre lati delle persone che non sempre riescono a dar voce ai loro colori, odori, ossessività e caratteri. L’arte di legare le persone: legare a sé stesse, legare alla realtà?
Il collegamento con la legge Basaglia del 1978 e la chiusura dei manicomi è subito argomento di discussione. Fino al tardo secolo scorso il matto era un individuo incurabile; oggi esiste il paziente, a cui dare attenzione è la prima forma di cura. Freud dice che non esistono persone sane o malate bensì individui che manifestano le loro debolezze più profonde.
Il pensiero divergente è in realtà secondo noi qualcosa che ci rende unici e speciali, qualcosa con cui entrare in empatia. La psichiatria è fatta di persone che riconoscono il dolore di altre persone e che vogliono aiutarle, rischiando talvolta di esserne risucchiati.
La poesia qui è il mezzo per parlare il linguaggio della follia: l momento in cui si è pazzi è forse il momento in cui siamo più lucidi?
Lo consigliamo a...
A chi si approccia con curiosità agli altri.
Le parole chiave del libro
Empatia
pazzia
psichiatria
Reparto 77
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frammenti poetici
dolore
pazienti