Trama
L’Arminuta, dal dialetto abruzzese “la ritornata”, gode di una trama alquanto semplice, perfettamente espressa dalla scrittrice. La storia racconta di una giovane ragazza che scopre che la famiglia in cui è cresciuta non è realmente la sua, ed è costretta ad abbandonarla per tornare a vivere nella sua famiglia di origine, che in passato aveva deciso di darla in adozione perché troppo povera. La protagonista si trova così a dover lasciare non solo amici, abitudini e familiari, ma anche a dover passare da una vita agiata ad una decisamente più povera.
Da una casa all’altra, dalla città alla campagna, la ragazza si ritrova in una famiglia del tutto nuova, in cui si sente una vera e propria estranea. A salvare questa situazione ci sono i suoi fratelli: Adriana e Vincenzo.
I personaggi
In particolare ci hanno colpito le figure dei fratelli della protagonista: Adriana, la sorella minore con cui la protagonista condivide il letto, e Vincenzo, il fratello maggiore, che si dimostra il più attento nei suoi confronti.
La citazione degna di nota
Mia sorella. Come un fiore improbabile, cresciuto su un piccolo grumo di terra attaccato alla roccia. Da lei ho appreso la resistenza. Ora ci somigliamo meno nei tratti. Ma è lo stesso il senso che troviamo in questo essere gettate al mondo. Nella complicità ci siamo salvate.
Le nostre riflessioni
Scrittura scorrevole che riesce a trasportarti all’interno della storia, linguaggio asciutto, essenziale e scarno. Argomento è molto triste, e la trama risulta quindi molto faticosa. Una cosa positiva del libro è l’amicizia delle due sorelle ritrovate, un’impagabile rapporto di affetto, molto ben descritto.
La protagonista, che non viene mai chiamata per nome, si trova orfana di due madri viventi. La storia rievoca sensazioni dall’inizio alla fine, non c’è finale, ma solo molta povertà e miseria. La prima parte è più asciutta e ruvida, si parla in dialetto, e fa emergere la miseria materiale e morale di una famiglia senza speranza. La seconda parte ha invece uno stile molto più rilassato, non c’è il dialetto, i periodi sono più lunghi, la scrittura diretta e più chiara, sono ben descritti sentimenti ed emozioni.
Questo libro è un romanzo di riscatto di una ragazza vittima di una situazione drammatica che riesce a trovare il suo spazio. E’ il romanzo del riscatto della povertà sentimentale.
Le parole chiave del libro
Sorellanza
maternità
miseria
resilienza