Lacci

Lacci

Autore Domenico Starnone

Casa editrice Einaudi

Pagine 134

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Fucecchio

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie“. Si apre cosi la lettera che Vanda scrive al marito che se n’è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e domande che non trovano risposta. Si sono sposati giovani all’inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato, e ritrovarsi a trent’anni con una famiglia a carico è diventato un segno di arretratezza più che di autonomia. Perciò adesso lui se ne sta a Roma, innamorato della grazia lieve di una sconosciuta con cui i giorni sono sempre gioiosi, e lei a Napoli con i figli, a misurare l’estensione del silenzio e il crescere dell’estraneità. Che cosa siamo disposti a sacrificare, pur di non sentirci in trappola? E che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi? Perché niente è più radicale dell’abbandono, ma niente è più tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre. E a volte basta un gesto minimo per far riaffiorare quello che abbiamo provato a mettere da parte. Domenico Starnone ci regala una storia emozionante e fortissima, il racconto di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera.

Le nostre riflessioni

Una delle prime cose che abbiamo notato affrontando questa lettura è che il testo scorre molto bene, ci trasporta in un racconto di vita che a tratti possiamo sentire come anche nostro in base alle esperienze di vita e alle varie situazioni che, come il protagonista, abbiamo affrontato.

Vediamo i lacci con una palese ambivalenza fra i lacci delle scarpe e i legami che abbiamo con il mondo, con i familiari e con la vita, oltre che un modo per tenere insieme i pezzi perché anche di questo si parla nel libro. Abbiamo uno spaccato di una situazione in cui vengono raccontati vari tentativi che vengono fatti per provare a risanare e ricucire un legame che va a deteriorarsi sempre di più, una sorta di prova di forza contro l’inerzia del distacco che si acuisce sempre di più; questo comportamento, abbiamo notato, viene messo in atto come ultimo canto del cigno, perché nessuna delle due persone coinvolte si sente pronta e capace di ammettere il fallimento e la fine del rapporto. Senza contare che tutto questo porta inevitabilmente ad un logoramento, inteso sia come logoramento mentale, sia come logoramento del rapporto: alla fine, infatti, anche le poche cose buone rimaste vanno a logorarsi e a sfaldarsi, rovinando anche gli ultimi barlumi di bello rimasti.

Ci è balzata all’occhio anche la solitudine pressante causata dal non avere legami sociali, sempre come sottotesto – ma non troppo – della figura dei lacci: nessun laccio che lega ad amicizie o rapporti esterni alla coppia, e la solitudine che ne deriva quando questa inizia a sfaldarsi e l’impossibilità di sfogarsi con qualcuno vista la mancanza di “lacci” sociali.

Lo consigliamo a...

Coloro che vogliono una lettura scorrevole.
Coloro che vogliono leggere uno spaccato di vita.
Coloro che vogliono approfondire il racconto degli ultimi strascichi di un rapporto.
Coloro che si trovano in situazioni simili o che hanno vissuto situazioni simili.

Le parole chiave del libro

Rancore

logoramento

perdita di autostima

odio

egoismo

vendetta

tradimento