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La vegetariana

La vegetariana

Autore Han Kang

Casa editrice Adelphi, 2019

Pagine 195

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Arezzo

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Un uomo sposa una donna all’apparenza ordinaria, che non lo attrae ma che gli sembra essere poco esigente e gli consente di condurre la sua esistenza tranquilla e mediocre. Un giorno però, dopo anni di matrimonio, l’uomo trova la moglie, Yeong-hye, che nel cuore della notte si sta liberando di tutta la carne della dispensa. In seguito a un sogno angoscioso ha preso infatti la decisione di diventare vegetariana…

La storia si snoda in tre parti, ed ognuna di esse è affidata alla voce di un personaggio diverso; seguiremo Yeong-hye in un percorso di trascendenza ed esplorazione interiore, immersa in una società che perlopiù la disprezza, la opprime e la rinchiude.

 

La citazione degna di nota

«[…] Be’, ho fatto un sogno, e stavo sulla testa… Sul mio corpo crescevano le foglie, e dalle mani mi spuntavano le radici… E così affondavo nella terra. Sempre di più… Volevo che tra le gambe mi sbocciassero dei fiori, così le allargavo; le divaricavo completamente…».

 

Le nostre riflessioni

Questo libro ha scatenato nel nostro Circolo una discussione molto ricca e animata; il libro è piaciuto moltissimo alla maggior parte di noi; la lettura si è rivelata coinvolgente, avvolgente e anche molto dolorosa.

Alcune tra noi hanno avuto la sensazione da subito che fosse un “libro-metafora”, che descrivesse con maestria lo straniamento e la solitudine esperibili dagli esseri umani. Abbiamo amato molto lo sbaragliamento che la storia può far sperimentare e il processo che porta la natura a riprendere il sopravvento: Yeong-hye, smettendo di mangiare, vuol diventare lei stessa un vegetale come per dire che “l’unico modo di uscire dalla follia di questa società sia divenire parte della natura”.

Abbiamo notato come le convenzioni sociali, e la pressione che queste esercitano sulle donne della storia, le facciano sentire schiacciate e oppresse, seppure in modi diversi e con esiti differenti nelle loro esistenze.

Alcune tra noi hanno invece apprezzato lo stile narrativo senza però amare la storia, trovandola troppo cruda e definendola come “non nelle mie corde”.

Questo libro, che sia stato amato oppure no, si è sicuramente rivelato come un libro “energico” e “aperto”, davvero perfetto per un circolo di lettura, perché stimola enormemente il confronto e la discussione.

Lo consigliamo a...

A ogni tipo di lettrice e lettore adulti.

Le parole chiave del libro

Cibo

convenzioni sociali

corpo

fiori

macchie mongoliche

natura

oppressione maschile