Trama
Questo romanzo, ambientato in Marocco a cavallo degli anni ’30- 50 del 1900, ha per oggetto un harem “domestico” visto con gli occhi di una bambina di 9 anni. Ci spiega che l’harem domestico era un luogo riservato a donne e bambini, ma veniva vissuto dalle donne con armonia e complicità e dava loro la forza di coalizzarsi per aspirare ad una vita libera di esprimere tutte le loro potenzialità. Non tutte le donne però lo vivevano con questo spirito, le più anziane erano legale alla tradizione e perciò sottomesse ai dettami maschili. Per i numerosi bambini era invece un luogo di aggregazione e protezione, tutto sommato piacevole e rassicurante.
La citazione degna di nota
“Coprirti la testa e nasconderti non ti aiuterà. Nascondersi non serve a risolvere i problemi di una donna, ma solo a farla identificare come una vittima impotente…… Voglio che le mie figlie stiano in piedi, a testa alta e camminino sul pianeta di Allah con gli occhi rivolti alle stelle” (p.98)
Le nostre riflessioni
Abbiamo trovato molto interessante la spiegazione dei due tipi di harem: quello imperiale del Sultano (ed è quello che principalmente noi consideriamo) e quello domestico che in pratica è una famiglia allargata. Però, a mio avviso molto importante, ciò che definisce un harem non è la poligamia, ma il desiderio di tenere sottomesse le donne ai loro familiari maschi. Ci hanno colpito molto i rituali di bellezza praticati dalle donne dell’harem: i capelli, per esempio, erano un vero e proprio culto per le donne che li curavano moltissimo con lavaggi e tinture.
La madre della protagonista è un personaggio particolarmente positivo: ispiratrice della teoria e pratica sull’emancipazione femminile tramite lo studio e il viaggio. Si ribella alle tradizioni arabe e maschiliste e sprona le altre donne e la figlia affinché vengano liberate da tutti i lacciuoli che la tradizione impone per diventare così donne moderne, libere di esprimersi al meglio.
Lo consigliamo a...
A tutte le donne
Le parole chiave del libro
Harem
velo
emancipazione
donne
libertà
Marocco
terrazza