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La stanza delle mele

La stanza delle mele

Autore Matteo Righetto

Casa editrice Feltrinelli

Pagine 240

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Colle di Val d'Elsa

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

La stanza delle mele può essere definito a tutti gli effetti un romanzo di formazione in cui viene mostrata la crescita e la maturazione di Giacomo, il protagonista di questa storia. Nella prima parte ci viene presentato uno spaccato della sua infanzia sulle Dolomiti, dove vive insieme ai nonni e ai due fratelli, in particolare la narrazione si concentra su un episodio che ne segnerà l’esistenza: il ritrovamento di un cadavere, impiccato ad un albero, all’interno del Bosch Negher, luogo ancestrale, reale e allo stesso tempo immaginario, simbolo degli abissi dell’animo umano che in quei luoghi riesce a toccare le più oscure e invereconde profondità come ci testimonia il comportamento del nonno nei confronti di Giacomo, ostile e brutale fino a sfiorare il sadismo: una delle punizioni ricorrenti a cui il fanciullo viene sottoposto è quella che prevede di essere rinchiuso senza cibo e acqua nella “stanza delle mele”, uno sgabuzzino utilizzato come magazzino della frutta, tra l’altro dopo essere stato sonoramente bastonato e umiliato.

Nella seconda parte viene presentata la sua età adulta: Giacomo è diventato un affermato e celebre scultore il cui capolavoro è un’opera raffigurante un uomo impiccato. Il ragazzo fattosi uomo ha realizzato la propria catarsi personale tramite l’arte, il legno ha dato forma e vita ai suoi fantasmi e alle sue paure, inducendolo a continuare nella ricerca di un significato per quell’oscuro evento. La sconvolgente verità emergerà nel finale in tutta la sua scioccante prepotenza, capace tuttavia, con la sua forza travolgente, di spezzare definitivamente le catene che lo inchiodano a un passato tanto traumatico.

 

La citazione degna di nota

Guardò quelle case come se stesse guardando la sua infanzia. Sentì il verso della poiana stridere in cielo. In alto e nel blu il rapace che volteggiava proprio sopra di lui sembrava volesse dargli il bentornato. Nonostante tutti quegli anni, le montagne erano uguali, era cambiato solo il destino degli uomini e dei loro manufatti, poca cosa di fronte alla maestosità della natura.

Le nostre riflessioni

Il romanzo presenta, sopratutto nella prima parte, una narrazione fluida e una potente ricostruzione del contesto in cui si svolge l’azione. In particolare, le descrizioni dell’ambiente sono vivide ed evocative, capaci di trascinare il lettore su quelle vette ove si muovono i personaggi. Meno efficace, a nostro avviso, la parte “mistery”, apparsa un po’ scollegata rispetto al resto della storia, la risoluzione del mistero avviene per puro caso, senza un’indagine degna di nota o colpi di scena capaci di entusiasmare e avvincere. Inoltre la fase risolutiva presenta dei connotati macabri da romanzo thriller che appaiono anch’essi fuori luogo nel contesto della vicenda snodatasi fino a quel punto.

Lo consigliamo a...

A coloro che amano la montagna e le storie capaci di affondare la lama nell’animo umano per portarne alla luce ciò che si cela in profondità.